Sono
ancora milioni le bambine che subiscono questa forma di tortura
Per non dimenticare che nel mondo sono
tra 100 e 400 milioni le bambine, ragazze e donne che hanno subito una
forma di mutilazione genitale. È un fenomeno che spesso
avviene in clandestinità, senza assistenza medica e troppo
spesso in assenza di igiene. L’Organizzazione Mondiale della
Sanità
(OMS) denuncia anche che oltre 2
milioni di bambine
sono a rischio nel prossimo futuro.
L'Africa
è di gran lunga il
continente in cui il fenomeno delle MGF
(Mutilazioni Genitali
Femminili) è più diffuso, con 91,5 milioni di
ragazze di età superiore a 9 anni vittime di
questa pratica,
e circa 3 milioni di altre che ogni anno si aggiungono al totale.
Anche in Italia ci sono più
di 40mila bambine vittime di infibulazione (per lo più
appartenenti a comunità di immigrati).
È il dato
più alto d’Europa, che conta 500mila casi.
Pregiudizi alla base delle Mutilazioni
Genitali Femminili, vengono praticate per una serie di motivazioni:
Ragioni
sessuali: soggiogare o ridurre
la sessualità femminile.
Ragioni
sociologiche: iniziazione delle
adolescenti all'età adulta, integrazione sociale delle
giovani, mantenimento della coesione nella comunità.
Ragioni
igieniche ed estetiche: in
alcune culture, i genitali femminili sono considerati portatori di
infezioni e oscenità.
Ragioni
sanitarie: si pensa a volte che
la mutilazione favorisca la fertilità della donna e la
sopravvivenza del bambino.
Ragioni
religiose: molti credono che
questa pratica sia prevista da testi religiosi (Corano).
Sradicare credenze, tradizioni e
culture radicate è difficile, ma la causa principale delle
Mutilazioni
Genitali Femminili è la volontà di
sottomettere la donna all'uomo. Le nuove generazioni africane sono
molto più informate, ed è proprio la conoscenza
la chiave per risolvere il problema.