La deriva verso il razzismo diffuso

Le pillole di Maris Davis

La deriva verso il razzismo diffuso

Giuri sul Vangelo, ti vanti di avere sempre il crocifisso in tasca. Ma sei capace di odiare il diverso, il nero, l'immigrato. Sei perfino pronto a lasciare morire un bambino, tanti bambini, in mezzo al mare. Metti le tue ragioni "politiche" al di sopra delle vite umane, ma quando mi vedi nuda ti vado bene anche se sono "negra". Sei solo un'ipocrita.

Siamo alla frutta, inconsapevoli della bassezza morale verso cui stiamo andando.

Università di Siena

Un professore, certo Emanuele Castrucci che si definisce filosofo, inneggia a Hitler su Twitter (e non è la prima volta), il rettore prima minimizza e poi, travolto dalle polemiche, annuncia un'azione disciplinare. Io mi chiedo come faccia un professore così ancora ad insegnare. Va cacciato SUBITO, è indegno.

Su Amazon

Azienda italiana mette in vendita gadget natalizi inneggianti ai campi di sterminio nazisti. Amazon li ritira dall'on-line, ma solo dopo la denuncia del museo della Shoah di Auschwitz.

Gruppi neonazisti che nascono come funghi un po' in tutta Italia

È proprio di questi giorni la notizia di arresti in diverse città italiane. Possiedono e accumulano armi, in un caso progettavano un attentato ad una Sinagoga. Eleggono perfino le loro "Miss Hitler"

Si moltiplicano i casi di discriminazione ovunque

Verso i migranti, la gente di colore, i diversi, gli omosessuali, casi di discriminazione che restano impuniti anche se si arriva alla violenza vera e propria.

Facebook e Twitter

I due principali social network annunciano una stretta verso i post discriminatori, già centinaia di gruppi e pagine neo-fasciste e neo-razziste sono state bandite dai social, ma non basta, ne cancelli una e ne nascono altre dieci al loro posto.

I social appunto

Nati per divertire e per svago, e oggi diventati veicoli di diffusione dell'odio, di fake-news, di discriminazioni di ogni genere, di integralismi religiosi e politici. Luoghi del web dove la gente anziché accrescere la propria cultura, diventa sempre più "stupida", facile preda di meccanismi subdoli che orientano politicamente, che ti dicono perfino cosa devi comprare, cosa devi pensare, cosa devi fare.

A me fa davvero paura l'indifferenza e la sottovalutazione delle "brave persone"

Devo dire grazie ai tantissimi giovani italiani che finalmente si stanno ribellando a tutto questo. Penso al popolo delle "sardine" che in queste settimane riempie tantissime piazze italiane, e a tutto quel mondo che sogna un mondo più "verde", più pulito, che sogna un "mondo migliore".

Grazie ragazzi, voi avete capito che senza un risveglio culturale, questa Italia sta scivolando nel fango della "bassezza morale" del razzismo, della discriminazione e dell'odio. Continuate a lottare, io sono con voi.

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Mi chiedo che paese sia

Le pillole di Maris Davis

Mi chiedo che paese sia

Una donna ormai anziana, reduce dei campi concentramento, costretta ad avere la scorta a causa delle minacce dei "nuovi fascisti"

Mi chiedo che paese sia quello in cui una donna, ormai anziana, reduce dei campi di concentramento nazisti, ha bisogno della scorta perché ogni giorno minacciata dai fascisti e dai razzisti.

Mi chiedo con quale faccia (di bronzo) l'ex-ministro dell'interno Salvini dice di sentirsi vicino a Liliana Segre, dopo che lui stesso ha provocato tutto questo clima di odio e di intolleranza in Italia.

Mi chiedo come possano definirsi "non razzisti" tutti quelli che restano indifferenti a questa onda nauseabonda che puzza di razzismo e che ormai ha invaso l'Italia.

Mi chiedo come si possa tollerare che una donna italiana impedisca ad una bambina, anch'essa italiana, di sedersi accanto a lei sull'autobus solo perché il colore della pelle di quella bambina è nero. C'è chi vuole il ritorno dell'apartheid.

Mi chiedo con che dignità umana ci si possa ancora "vantare" di appoggiare una politica rude e razzista, causa principale dell'odio che circola IMPUNITO, nell'indifferenza di troppi, ogni giorno.

La faccia tosta di Salvini

Dopo l'assegnazione della scorta a Liliana Segre, Salvini ha cercato in tutti i modi di incontrare la senatrice a vita. Ci pensate la faccia tosta ?? Colui che ha provocato con le sue dichiarazioni rozze e discriminatorie tutto questo clima fosco di odio, che è la causa principale della discriminazione tollerata, giustificata politicamente, forse per lavarsi la coscienza, o più probabilmente per una mossa di marketing mediatico, avrebbe voluto incontrare una reduce dei campi di sterminio nazisti.

Certo, Salvini nell'immediato, ha rilasciato una dichiarazione di circostanza per manifestare la sua solidarietà alla Senatrice Segre, ma poi voleva anche incontrarla. Per fortuna quell'incontro non è mai avvenuto, pensiamo che la senatrice abbia, giustamente, declinato l'invito. Sarebbe davvero stato inopportuno.

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Un autobus all’ora di punta

Le pillole di Maris Davis

Un autobus all’ora di punta

No, qui non ti siedi”. Alessandria, razzismo su un autobus verso una ragazzina di colore

"Alabama 1955?
No, Alessandria 2019"

Sale una mamma africana con due bambini. Una dei due, 7 anni, vede un posto a sedere libero accanto a una signora, occupato solo da una borsa della spesa. Prova a sedersi.

La risposta è agghiacciante: “No, qui non ti siedi!” Ha 60 anni, e ha appena detto a una bambina di 7 che non c’è posto per lei, di stare alla larga, nel silenzio assordante dell’intero autobus, compresa la mamma della bambina, che guarda a terra, troppo annichilita per alzare lo sguardo, troppo inerme per reagire.

Quasi tutto il bus. Perché a bordo c’è anche Vittoria Oneto, una consigliera comunale del Pd che ha assistito a tutta la scena. E non si è voltata dall’altra parte. “Sposti la borsa, la faccia sedere” intima alla donna. “Si faccia gli affari suoi” è la risposta, sempre la stessa.

Come se non fossero “affari suoi, come se quella cosa non ci riguardasse. Ma Vittoria è la persona sbagliata. Vittoria è una donna, un essere umano dove non ti aspetti più di trovarlo. Vittoria insiste, le grida “Vergogna” con tutto il fiato che ha in corpo, le fa spostare la borsa, fa sedere la bambina nel posto che le spetta, di fronte agli sguardi schifati della donna e nel silenzio generale.

Vittoria scende dall’autobus e non regge. Scoppia a piangere

Per il nervoso, per la tristezza per il senso di sconfitta che ho provato e provo. Come se questi giorni non fossero già dolorosi. È questo quello che siamo? È questo quello che vogliamo essere? Io non voglio crederci

E invece accade ogni giorno, su autobus, treni, stazioni, bar, ovunque. Sempre più spesso. Ma, finché ci saranno nei paraggi donne come Vittoria che non si rassegnano all’orrore, che reagiscono, che non restano al loro posto, che non si fanno “gli affari propri”, finché non ci volteremo dall’altra parte di fronte ai razzisti, vinceremo noi.
Grazie Vittoria.

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Accade nello studio di Del Debbio

Le pillole di Maris Davis

Accade nello studio di Del Debbio

“Nella mia borgata vige ordine e disciplina. Devi fare quello che dico io”

Accade nello studio di Del Debbio (Rete 4, Mediaset). Portano un fascista dichiarato, che così esordisce: “Nella mia borgata vige ordine e disciplina. Devi fare quello che dico io”. E quando una donna, Francesca, esterrefatta gli chiede: “Scusa ma in che film?”, il gentiluomo l’ha guardata dritta in faccia e le ha detto: “Te li faccio vedere io i film, se vieni nella mia borgata ..

Ha iniziato ad intimidirla, in perfetta prassi fascista. È allora intervenuto Vauro, presente in studio, che l’ha affrontato di petto e gli ha gridato: “Fammelo vedere a me! Fascista di me…a, vergognati, hai minacciato una donna”. E sapete cosa? Del Debbio, il padrone di casa, non è intervenuto in difesa della donna. Né, tanto meno, di Vauro.

Ha minacciato di cacciare tutti dallo studio. Ma si è guardato bene da prendere, con decisione, le difese della donna aggredita, fronteggiando quell'uomo. Ha trattato tutti alla pari: come se intimidire una donna fosse un litigio tra scolari in una classe. Come se le parole e le intimidazioni di quella persona fossero normali.

Perché da ognuno di questi episodi loro escono più sicuri di sé. Rafforzati. Legittimati.

Finché continueremo a trattare con normalità le parole e le azioni dei fascisti, la situazione, nel Paese, non potrà che peggiorare. Perché da ognuno di questi episodi loro escono più sicuri di sé. Rafforzati. Legittimati. E questo no, non possiamo più consentirlo. E a capirlo dovrebbero essere soprattutto le persone come Del Debbio.

Il nuovo fascismo cresce nelle periferie

Il giornalista Paolo Del Debbio, travolto dalle polemiche, cerca di difendersi

"A me sul fascismo non mi dovete rompere il cazzo"

A "Dritto e Rovescio" il giornalista risponde alle polemiche per la presenza in studio di Massimiliano Minnocci, un noto esponente dell'estrema destra. "Sono figlio di un deportato"

"Mi preme rispondere a chi dice che io sdoganerei il fascismo. Io sono figlio di un deportato, mio padre è stato deportato nel campo di Buchenwald, 30 chilometri sotto Berlino. So qual è la parte sbagliata e quella giusta. A me sul fascismo, cari giovanotti e giovanotte, Pd o non Pd, non mi dovete rompere il cazzo. Io so esattamente quello che è giusto e quello che è ingiusto a proposito di questo". Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio risponde così alle critiche per aver ospitato in studio Massimiliano Minnocci, esponente di estrema destra, in una puntata precedente.

In quell'occasione Minnocci, detto Brasile, aveva attaccato pesantemente, fino alle minacce, la giornalista Francesca Fagnani (attuale compagna di Enrico Mentana) presente in studio. Il vignettista Vauro si era alzato a difesa della Fagnani e i due erano arrivati al faccia a faccia. In quell'occasone Del Debbio, padrone di casa, lasciò che l'esponente di estrema destra minacciasse la giornalista ed intervenne con colpevole ritardo e per questo, in seguito, criticato da molti.

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A voi che

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A voi che

A voi che non è xenofobia perché è ironia da stadio e goliardia

A voi che non è fascismo se non c'è il fez, la camicia nera, il braccio alzato e il fascio littorio

A voi che non è xenofobia perché è ironia da stadio e goliardia

A voi che non è razzismo ma è "un fenomeno" che vale meno di un operaio

A voi che "nero di merda" non è odio ma è libertà di parola

A voi che il rispetto dell'altro è "bavaglio"

A voi che non è dolo ma un cortocircuito dell'impianto

A voi che non sono naufraghi e disperati, ma invasori

A voi che non è ignoranza ma genuinità del popolo

A voi che non è manipolazione delle masse ma è bravura a usare i social

A voi che non è incitazione all'odio ma comunicazione politica e propaganda legittima

A voi che non è umanità ma buonismo

A voi che non è terrorismo psicologico contro "l'altro" ma è selezione dei fatti di cronaca

A voi che non è nazionalismo ma patriottismo

A voi che i problemi dell'Italia è colpa loro

A voi che continuate a fingere di non aver capito, ma invece avete capito benissimo. Ma fingete, perché vi fa comodo così. Perché tanto non tocca voi. Ma a voi diciamo una cosa. Non ve lo consentiremo.

L'Italia, la sua bandiera, la nostra Patria, altro non sono che la nostra Costituzione. E la nostra Costituzione, scritta e intinta nel sangue di chi ha già dato la vita per voi, traditori della Patria, è democratica, repubblicana, parlamentare e antifascista.

E antifascista non significa che ripudia solo qualsiasi partito o movimento di imbecilli repressi che decida di chiamarsi Fascista. È antifascista perché ripudia la guerra, ripudia la violenza, ripudia il razzismo, ripudia il culto del capo, dell'ignoranza, della forza, della disuguaglianza e di quell'insieme di idee criminali e criminogene che ieri chiamavate "fascismo" e oggi mascherate sotto altri nomi.

Da oggi a causa vostra, anche della vostra silenziosa complicità, Liliana Segre vivrà sotto scorta. Un giorno dopo l'ennesimo rogo dei libri. E l'ennesimo "nero di merda". Da oggi in Italia un'ebrea deportata 80 anni fa e sopravvissuta ad Auschwitz ha perso di nuovo, di nuovo, la sua libertà. Quando meno lo credeva possibile. Quando credeva d'aver chiuso i conti col passato.

Perché qualcuno vi ha lasciato intendere che oggi potete di nuovo farvi sentire. Che oggi il razzismo non è più un crimine, e non sarà mai una priorità perché "vengono prima altri problemi". Che oggi l'odio sistematico e organizzato è libertà di espressione.

Ma non ve lo consentiremo

Sappiate che i vostri "valori" sono contrari ai valori del Paese in cui avete il privilegio di vivere, sono contrari ai valori della nostra Costituzione, della Resistenza, della nostra Patria, dell'Italia. Ne sono il tradimento.

Da oggi tutti siamo chiamati a prendere posizione. O di qua o di là. Non c'è più una zona grigia sulla quale si possa giocare e far finta che sia normale dialettica politica tra partiti che si confrontano nello stesso alveo costituzionale.

Qui ci sono partiti costituzionali e partiti anti-costituzionali. L’Italia è sotto l’attacco di un esercito di traditori che vogliono distruggerla e sostituirla con altro. Oggi o si è con l'Italia e la Costituzione e i suoi valori, o si è contro l'Italia e i suoi valori scritti nella Costituzione.

In mezzo non si può più. In mezzo si è solo complici

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Razzismo negli Stadi (e non solo)

Le pillole di Maris Davis

Razzismo negli Stadi (e non solo negli Stadi)

Domenica a Verona, durante la partita Verona-Brescia, si è consumato l'ennesimo atto di "razzismo" contro un giocatore di colore.

Mi ha fatto davvero "schifo" la società del Verona che, per bocca dell'allenatore prima, e poi nelle dichiarazioni del presidente, hanno minimizzato l'episodio relegandolo a semplici "sfottò" della curva.

Come se non bastasse questa mattina il capo-ultrà dei veronesi rilascia un'intervista dicendo che Balotelli NON è italiano perché nessun "negro" può mai essere italiano, nemmeno io quindi.

Nemmeno le ragazze di colore dell'atletica italiana che hanno contribuito alle medaglie "italiane" agli ultimi mondiali.

Nemmeno le ragazze della pallavolo femminile che hanno fatto arrivare l'Italia ai vertici mondiali ed europei.

Nemmeno i tanti altri calciatori neri (non c'è solo Balotelli) della serie A e della serie B italiana, per non parlare dei tantissimi che militano nelle squadre minori.

Nemmeno il quasi milione di bambini di colore nati e cresciuti in Italia, che studiano e vanno a scuola, che fanno sport in Italia.

E poi mi vengono a dire (proprio a me) che in Italia il razzismo non è esiste. Eccome se esiste, adesso è perfino "spavaldo e arrogante" spalleggiato da una certa politica becera e rude, come dimostra quell'ultrà veronese che il giorno dopo ha fatto dichiarazioni aberranti e "razziste" affermando che i neri non potranno mai essere italiani fino in fondo. Uno così dovrebbe essere nelle "patrie galere" e non libero di "vomitare sterco"

La prova che l'Italia scivola sempre di più verso il razzismo è anche il fatto che le destre compatte si sono astenute in Parlamento sulla Commissione Segre contro il Razzismo, ma è soprattutto il fatto che sempre di più la società italiana "tollera" certi episodi minimizzandoli.

Se va avanti così temo che il prossimo "Mussolini" NON è lontano. La Storia a qualcuno NON insegna nulla.

Spero e mi auspico che la gente perbene si svegli, non resti indifferente, ed inizi a ribellarsi a questa deriva. E mi auguro che il "Verona Calcio" abbia dalla federazione una SEVERA ed esemplare punizione (che alla fine è risultata essere la semplice chiusure della curva per una sola giornata, che tristezza). NON è più possibile MINIMIZZARE.

E poi si viene a sapere perfino che alcuni consiglieri comnali di destra veronesi sono intenzionati a denunciare Balotelli per aver "offeso" la città di Verona. Tristezza infinita.

Per fortuna la società del Verona Calcio (almeno quella) si è riscatta, impedirà al capo-ultrà razzista di entrare allo stadio per dieci anni.

"Non sono razzista, ma .. C'è un'Italia che sta facendo l'abitudine al Razzismo"
(mio articolo, giugno 2019)

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Ferragosto, va in onda tutto il tragico repertorio salviniano

Le pillole di Maris Davis

Ferragosto, va in onda tutto il tragico repertorio salviniano

Ieri, giorno di Ferragosto, è andato in onda tutto il tragico repertorio "salviniano"

È bastata un'unica giornata di festa perché Matteo Salvini, ormai un ministro dell'Interno a mezzo servizio dopo la "sfiducia" al suo stesso governo, per dimostrare al mondo intero quanto sia razzista, crudele e cattivo. Un vero e proprio seminatore di odio.

Non è bastata la lettera del premier Conte, non sono bastate le mancate firme dei due ministri (difesa e infrastrutture) per rendere operativa la sua nuova direttiva per impedire a Open Arms di entrare in acque territoriali italiane (nonostante la sentenza del Tar del Lazio).

No, lui è un duro e puro, e continua a vietare lo sbarco dei circa 150 migranti ormai da una ventina di giorni su quella nave. E perfino rilancia, contro la decisione del Tar vuole presentare ricorso alla Corte Suprema.

A lui, il ministro razzista, non gliene frega niente se quelle povere persone sono state torturate, se sono state stuprate ripetutamente, se hanno ormai raggiunto il limite del sopportabile. Li tratta come se fossero criminali, anzi peggio, perché i criminali veri vengono trattati molto meglio, in fondo l'Italia è un paese civile.

Ma quei poveri cristi NON hanno diritti, secondo il Salvini duro e puro. Che schifo

E come se non bastasse, Salvini sembra essersi pentito di aver chiesto la "sfiducia" al suo premier. Il "giochino" di velocizzare la crisi sembra non aver funzionato e per di più i 5 stelle adesso pare stiano guardando a sinistra, niente elezioni immediate, con un governo che metterebbe fuori gioco l'ingombrante ministro dell'interno.

E così Salvini tenta la retromarcia pur di non perdere il potere, facendo finta che tutto quello che è accaduto in questi giorni sia solo un "colpo di calore" agostano.

Speriamo solo che i 5 stelle, anche loro in verità attaccati alle poltrone del potere, non caschino nella trappola di un Matteo Salvini ormai alle corde.

Il fatto che, dopo aver presentato la mozione di sfiducia a Conte, la Lega non abbia ritirato dal governo i suoi ministri vorrà pur significare qualcosa. È il palese tentativo di mantenere il potere durante la "transizione" della crisi e magari anche durante la ormai probabile (e auspicata) "campagna elettorale"

Però a me personalmente non dispiacerebbe nemmeno un accordo di legislatura tra 5 stelle, PD e LEU .. In Parlamento la maggioranza ci sarebbe (anche più solida nei numeri di quella attuale), e l'Italia è ancora una Repubblica parlamentare.

Un’Europa Ingrata

Le pillole di Maris Davis

Un'Europa Ingrata

Circa 500 persone, tanti bambini, tante mamme, costrette a trascorrere il Ferragosto in mezzo al mare

Un'Europa ingrata, che dopo aver rubato all'Africa ogni ricchezza e reso schiavi milioni di africani impedisce a noi africani di oggi la ricerca di un mondo migliore.

Cuori e cervelli senza umanità, gentaglia che mette la politica al di sopra delle vite di persone che hanno perso tutto, che sono state torturate, stuprate.

E Salvini, il razzista codardo, che dopo aver tolto la fiducia al suo stesso governo, NON ha neppure il coraggio di dimettersi. Vuole mantenere il potere per impedire a Voi sofferenti in balia delle onde del mare di sbarcare per avere il conforto dell'accoglienza.

Che schifo questo ferragosto, ma tutti i razzisti pagheranno a caro prezzo questa follìa.

Grazie a tutti voi che, nonostante i porti chiusi e le difficoltà, continuate a salvare vite in mare. Date un bacio per me a tutte quelle vite sofferenti che in questi giorni di ferragosto sono con voi sulle vostre straordinarie navi della solidarietà.

Stavo pensando al quel fascista ucciso a Roma

Le pillole di Maris Davis

Stavo pensando al quel fascista ucciso a Roma

Stavo pensando .. a quel fascista ucciso a Roma, ultras laziale, ne stanno parlando come fosse stato un divo del cinema, ed invece era solo un delinquente, implicato in loschi affari di droga e di mafia.

E ho provato "schifo", cose da vomito, quelle immagini mostrate in TV di gente che è andata a rendergli omaggio facendo il "saluto fascista". Ma d'altronde la capitale d'Italia non fa altro che rispecchiarsi anch'essa in quella puzza di razzismo che sta invadendo tutto il "bel paese"

Ci sono pure le discoteche e i locali del divertimento estivo dove non lasciano entrare i neri (vedi Chioggia dove una discoteca è stata chiusa per "razzismo", meno male che ci sono ancora prefetti coraggiosi) o autobus dove ai neri è vietato salire. Insomma stiamo arrivando ad un'apartheid di fatto.

E, stante ai sondaggi, un buon terzo di italiani idioti e senza memoria va ancora dietro al "razzista" per eccellenza che, spavaldo e arrogante come al solito, dichiara che adesso che ha mollato gli inutili cinque stelle vorrebbe prendersi il potere assoluto.

Adesso resta da vedere se i restanti due terzi di italiani a cui un po' di cervello è rimasto in testa vogliono avere un "Duce" al governo, tornare al tempo delle leggi razziali, dei campi di concentramento, della stampa di regime e del carcere per chi osava dissentire. Oppure .. ribellarsi e lottare.

Credo nell'intelligenza degli italiani (ho speranza) .. mentre una nave, la Open Arms, con il suo carico umano a bordo è costretta a vagare fuori dalle acque territoriali italiane perché il razzismo di stato le vieta per l'ennesima volta di entrare in porto per dare conforto a quel carico umano che vorrebbe solo cercare un "Mondo Migliore"

Appello di Padre Alex Zanotelli “Gridiamo Vita”

Foundation for Africa aderisce all'appello di Padre Alex Zanotelli. Contro l'arroganza di Stato, contro le nuove leggi razziali, contro il servilismo del Movimento Cinque Stelle incapace di essere coerente perfino ai suoi stessi principi etici e morali. Uniamoci nella lotta per il rispetto della Costituzione, per il rispetto dell'Umanità, per la Giustizia. Diciamo NO a chi in questi giorni, in questi mesi, nell'ultimo anno ha messo sempre la politica al di sopra dei Diritti Umani e della Vita.

Padre Alex Zanotelli

Gridiamo Vita

È come missionario che lancio questo appello contro il Decreto Sicurezza-bis. Sono vissuto per dodici anni dentro la baraccopoli di Korogocho, a Nairobi, e ho sperimentato nel mio corpo l’immensa sofferenza dei baraccati (oggi sono duecento milioni nella sola Africa). Siamo passati dall’apartheid politica a quella economica: l’1% della popolazione mondiale ha tanto quanto il 99%.

È questa una delle ragioni fondamentali delle migrazioni, insieme alle guerre e ai cambiamenti climatici. Per questo, come missionario, denuncio il cinismo con cui il governo giallo-verde respinge i “naufraghi dello sviluppo”. Non avrei mai pensato che un governo italiano avrebbe potuto regalarci un boccone avvelenato come il Decreto Sicurezza-bis , che il 15 luglio verrà presentato in parlamento per essere trasformato in legge. Un Decreto le cui clausole violano i principi fondamentali della nostra Costituzione, del diritto e dell’etica.

È proprio l’etica ad essere colpita a morte perché questo Decreto dichiara reato salvare vite umane in mare. Ne abbiamo subito visti i vergognosi risultati con la Sea Watch 3 con la capitana Carola Rackete e con il veliero Alex di Mediterranea. E in commissione Affari costituzionali e Giustizia, la Lega e i Cinque Stelle hanno ulteriormente peggiorato quel testo con nuovi giri di vite contro i migranti. Infatti, il Decreto rimaneggiato prevede lo schieramento delle navi della Marina e della Guardia di Finanza in difesa del confine delle acque territoriali; l’impiego massiccio di radar e monitoraggi con mezzi aerei e navali sulle coste africane per intercettare le partenze di migranti e segnalarle alle autorità libiche perché li riportino nei lager; il regalo di altre dieci motovedette al governo di Tripoli per riportare i rifugiati nell’inferno libico; infine, un incremento delle multe fino a un milione di euro a navi salva-vite in mare, con l’arresto del comandante e il sequestro dell’imbarcazione.

Nessun accenno al fatto che in Libia è in atto una spaventosa guerra e che Tripoli non è “un porto sicuro. Questo Decreto Sicurezza-bis è un obbrobrio giuridico ed etico che viola i dettami costituzionali ed è uno schiaffo al Vangelo. «Sono poliche criminali che provocano ogni giorno decine di migliaia di morti, oltre all’apartheid mondiale di due miliardi di persone. Verrà un giorno in cui questi atti saranno ricordati come crimini e non potremo dire che non sapevamo, perché sappiamo tutto»

Trovo vergognoso che i Cinque Stelle si siano allineati e sostengano le posizioni leghiste. Per questo mi appello a quei parlamentari grillini che non condividono le posizioni razziste e criminali della Lega a disobbedire, come hanno fatto la storica attivista del Meet-up di Napoli, Paola Nugnes, e il comandante Gregorio De Falco. Non si può barare su vite umane, nello specifico vite dei poveri. È l’ora delle decisioni: se stare dalla parte della vita o della morte. Ma questo vale per ogni cittadino perché è in ballo la nostra democrazia e i suoi valori fondamentali (uguaglianza, solidarietà, libertà, giustizia, ecc...), ma vale anche per ogni cristiano perché è in ballo il cuore del Vangelo.

Per questo uniamoci a “Restiamo Umani” che ha indetto un presidio davanti a Montecitorio, il 15 luglio alle ore 16, per dire no a questo Decreto criminale. Noi ci saremo come “Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti”, gruppo che da un anno, ogni primo mercoledì del mese, digiuna davanti al parlamento contro le politiche migratorie del governo giallo-verde. Anche quel giorno digiuneremo.

Chiedo a tutte le forze sindacali (Cgil, Cisl e Uil), a tutto l’associazionismo laico, alle reti, ai comitati di resistenza, di scendere in piazza. Ma soprattutto mi appello all’associazionismo cattolico (Azione cattolica, Caritas, Migrantes, Focolarini, Acli, Focsiv, ecc..) perché si unisca alle forze laiche per dire no all’imbarbarimento della nostra società.

Mi appello ai missionari italiani che hanno toccato con mano la sofferenza di quest’Africa crocifissa, perché alzino la voce e scendano in piazza contro leggi razziste e disumane.

Chiedo soprattutto ai nostri vescovi di prendere posizione contro questo Decreto che nega radicalmente l’etica della compassione e della misericordia, e di proporre alle parrocchie giornate di digiuno e di preghiera.

Uniamoci, credenti e laici, per difendere quei valori fondamentali negati da questo Decreto che, criminalizzando la solidarietà, disumanizza i migranti e tutti noi

Restiamo umani e resistiamo

Padre Alex Zanotelli

Universiadi 2019. Daisy Osakue, il riscatto d’oro dopo l’aggressione razzista

Universiadi, il trionfo della lanciatrice. Un anno fa a Torino venne colpita da uova e rimase ferita all’occhio dopo un'aggressione razzista.

Daisy Osakue, festeggia con la bandiera italiana dopo la vittoria nel gara del lancio del disco femminile alle Universiadi di Napoli

«Ho fatto tardi per i festeggiamenti e non ho dormito molto: sono rimbambita e forse non troppo lucida nelle risposte ma felice. Vincere il titolo mondiale universitario è bello, vincerlo in Italia e col record personale di più. Se vi va di parlare della mia medaglia lo faccio volentieri, sul passato non voglio tornare, l’ho chiuso in una scatola che non voglio più aprire»

La vittoria

Daisy Osakue è raggiante. Martedì notte al San Paolo di Napoli ha lanciato il disco a 61 metri e 69 centimetri, primato personale, settima misura italiana di sempre, battendo la quotata tedesca Vita e regalando all’Italia il primo oro nell’atletica leggera alle Universiadi. Nella scatola che lei non vuole riaprire, Daisy, 23 anni, nata in Italia da genitori nigeriani, ha chiuso la brutale aggressione subita un anno fa nella sua Moncalieri quando due giovani le lanciarono uova sul volto da un’auto in corsa. Rischiò il distacco della retina.

L'operazione

Operata d’urgenza, Daisy riuscì in pochi giorni a recuperare la vista e a partecipare ai Campionati Europei di Berlino, dove conquistò l’ottavo posto in finale. Identificati, i due aggressori rivelarono un confuso movente a metà tra razzismo e bullismo prodotto dalla noia. Sul caso ci fu l’ennesimo, acceso dibattito politico sui temi dell’immigrazione.

Un anno è passato, il dibattito è ancora allo stesso punto. Daisy invece ne ha fatta di strada. «Sul piano sportivo sono migliorata sia tecnicamente che come potenza di lancio. Le Universiadi contano: si tratta di un piccolo mondiale dove nei lanci il livello tecnico è stato molto alto. Ora mi aspettano il tricolore, la Coppa Europa in Polonia e, a settembre, i miei primi mondiali veri, quelli di Doha».

L’obiettivo è raggiungere Agnese Maffeis, che 23 anni fa ha stabilito il primato italiano e resta l’unica azzurra della storia davanti a lei, con poco meno di due metri di vantaggio, non tanti considerando la giovane età e i margini di progresso di Daisy. Superarla significherebbe dare una scossa a un settore lanci cristallizzato nel secolo scorso.

Il futuro

Ma nella vita di Daisy c’è molto altro. «Il prossimo 15 dicembre mi laureo in Criminologia alla Angelo State University, in Texas. È un sogno di bambina che si realizza. Il percorso scelto è quello della criminalità internazionale con il progetto di trovare lavoro in un’organizzazione come l’Onu. Ma prima di arrivarci mi servono qualche master e moltissima atletica»

Chissà che la Osakue non possa trovare lavoro nelle Fiamme Gialle, il corpo militare che l’ha arruolata nel gruppo atleti. Intanto spazio all’atletica e a quel gruppo di italiani di seconda generazione (circa metà degli azzurri) che sta provando a risollevare le sorti italiane nelle discipline più belle e prestigiose del programma olimpico. «Tutti hanno fretta ma io chiedo pazienza. Stiamo migliorando costantemente, quest’anno a Doha porteremo molti atleti che hanno conseguito il minimo di partecipazione nelle ultime settimane. È una squadra giovane, affiatata, multietnica. Dateci fiducia, non vi deluderemo»

No al Razzismo

"Odio intensamente le discriminazioni razziali in ogni loro manifestazione"
(Nelson Mandela)

Le discriminazioni su base etnica, religiosa o verso minoranze, o verso gruppi politici, sono purtroppo sempre presenti. Ancora oggi nel Mondo sono decine di milioni le persone, le popolazioni e gruppi discriminati a causa del colore della loro pelle, della loro religione, del fatto di essere minoritari nel loro ambito socio-culturale.

Il razzismo è presente anche nel web e nei social network. Su facebook proliferano moltissimi gruppi che si proclamano esplicitamente "razzisti", altri che sono palesemente discriminatori verso persone di colore, verso gli immigrati, verso questa o quella religione.

Abbiamo più volte denunciato il fatto che, proprio su facebook, in nome della libertà di espressione e di pensiero, molti gruppi "razzisti" vengono quantomeno "tollerati".

Nel Mondo, secondo una recente statistica che ha monitorato per alcuni anni in 87 Paesi il grado di "intolleranza" della popolazione verso le diversità etniche e religiose, ha elaborato una classifica dalla quale risulta che la maglia nera va ad Hong Kong, India e Bangladesh, mentre i più "tolleranti" sono gli Usa, la Gran Bretagna e il Canada.

L'Italia è classificata come Paese "non razzista" anche se nell'ultimo anno (2018-2019) gli atti discriminatori e di intolleranza verso gli immigrati e le persone di colore sono decisamente aumentate. Tra tutti i paesi europei quello più intollerante risulta essere la Francia.

Le discriminazioni non si misurano solo con le statistiche o con i sondaggi, ma si vedono anche nelle piccole cose quotidiane, nella vita di tutti i giorni, nei gesti, negli sguardi delle persone che ci circondano.

In Italia, l'Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali del Ministero dell'Interno (UNAR) del Dipartimento delle Pari Opportunità, ogni anno elabora un "Dossier Statistico" in base alle segnalazioni ricevute.

I casi di discriminazione segnalati vengono poi sddivisi in base a tipologie su base etnico-razziale (oltre il 60% delle segnalazioni), nei contesti di vita pubblica (20% circa), accesso al lavoro e ai servizi pubblici (meno del 10% delle segnalazioni), altre minori come l'accesso alla casa, in ambito scolastico, e discriminazioni delle forze dell'ordine.

Odio intensamente le discriminazioni razziali, in ogni loro manifestazione. Le ho combattute tutta la mia vita, le continuo a combattere e lo farò fino alla fine dei miei giorni

(Melson Mandela)

NEGRA, video per denunciare il razzismo subdolo. Brano autobiografico che parla delle difficoltà di tutti coloro che hanno un colore della pelle diverso in Italia. Lei è Cecile, una "negra" di 21 anni nata a Roma. (Brano presentato al festival di Sanremo 2016)

"Ma quando mi vedi nuda vado bene anche sono NEGRA"