Prendo
spunto da una discussione che ho avuto solo ieri con un amico che
contestava una mia foto (secondo lui immorale perché troppo "nuda",
messa lì per prendere like) che ho pubblicato per parlare di
un problema serio come il razzismo.
Ognuno di noi si crea delle barriere mentali
in base a dove vive, come vive, in base alle tradizioni sociali e
religiose in cui è cresciuto, ai luoghi e alle situazioni in cui
si trova, e all'evoluzione dei tempi.
Parliamo in particolare del nudo femminile.
Se alcuni decenni fa faceva scandalo il seno
esibito da una donna in spiaggia, oggi il seno femminile non fa
scandalo, se esibito in spiaggia.
Ma solo sulle spiagge, se quelle stesse tette
fossero mostrate su qualsiasi piazza italiana veniamo subito "arrestate"
per atti osceni in luogo pubblico.
Volevo solo capire perché ci sono due
atteggiamenti, diversi in base al luogo in cui ci troviamo. Le
tette sono sempre le stesse.
Il confine della moralità si abbassa
sempre di più mano a mano che ci abituiamo alla libertà degli
altri, soprattutto delle donne, di esibire il proprio corpo come
vogliono e come si sentono.
Provengo da una cultura "animista",
quella della Nigeria del Sud dove questo problema non esiste, non
è mai esistito perché il seno femminile rappresenta la vita, la
crescita, la maternità. Anzi, per una donna esibirlo in pubblico
nella vita quotidiana come durante le feste tradizionali è motivo
di orgoglio.
Le barriere mentali che ci siamo creati,
o che altri hanno creato per noi, ci fanno giudicare gli altri
immorali quando gli altri superano i confini della "nostra"
moralità percepita.
Viviamo in una società (quella
occidentale) in cui certe regole vanno rispettate, ma di
certo va rispettata anche la LIBERTÀ della donna di
vestirsi (o svestirsi) come vuole, quando vuole e dove
vuole senza per questo essere giudicata (come procacciatrice di
like o addirittura come puttana), e soprattutto senza
attirare per forza gli appetiti sessuali della fauna maschile
arrapata e affamata di sesso.
No agli ipocriti che dopo avermi detto "sporca
negra" in pubblico, mi chiedono i miei "nudi artistici" in
privato.
E di certo NON sarà mai un uomo bigotto (che
magari nemmeno conosco) a darmi lezioni su ciò che è
morale e su ciò che immorale, su ciò che è opportuno o su
ciò che è inopportuno. Sono una donna libera, la mia schiavitù
è finita molto tempo fa.
Se qualcuno mi giudica "immorale" è sempre
libero di togliersi dal mio sguardo e dalle mie amicizie. Le
mie tette sono mie,il mio corpo è mio. Dio creò
la donna nuda, nasciamo nudi, TUTTI.
Giuri sul Vangelo, ti vanti di avere sempre
il crocifisso in tasca. Ma sei capace di odiare il
diverso, il nero, l'immigrato. Sei perfino pronto a lasciare
morire un bambino, tanti bambini, in mezzo
al mare. Metti le tue ragioni "politiche" al di
sopra delle vite umane, ma quando mi vedi nuda ti vado bene
anche se sono "negra". Sei
solo un'ipocrita.
Siamo alla frutta,
inconsapevoli della bassezza morale verso cui stiamo andando.
Università
di Siena
Un professore,
certo Emanuele Castrucci che si definisce filosofo, inneggia
a Hitler su Twitter (e non è la prima volta), il
rettore prima minimizza e poi, travolto dalle polemiche, annuncia
un'azione disciplinare. Io mi chiedo come faccia un professore
così ancora ad insegnare. Va cacciato SUBITO, è
indegno.
Su
Amazon
Azienda italiana
mette in vendita gadget natalizi inneggianti ai campi di
sterminio nazisti. Amazon li ritira dall'on-line, ma solo
dopo la denuncia del museo della Shoah di Auschwitz.
Gruppi
neonazisti che nascono come funghi un po' in tutta Italia
È proprio di questi
giorni la notizia di arresti in diverse città italiane.
Possiedono e accumulano armi, in un caso progettavano un attentato
ad una Sinagoga. Eleggono perfino le loro "Miss Hitler"
Si
moltiplicano i casi di discriminazione ovunque
Verso i migranti,
la gente di colore, i diversi, gli omosessuali, casi di
discriminazione che restano impuniti anche se si arriva alla
violenza vera e propria.
Facebook
e Twitter
I due principali
social network annunciano una stretta verso i post
discriminatori, già centinaia di gruppi e pagine
neo-fasciste e neo-razziste sono state bandite dai social, ma
non basta, ne cancelli una e ne nascono altre dieci al
loro posto.
I
social appunto
Nati per divertire e
per svago, e oggi diventati veicoli di diffusione
dell'odio, di fake-news, di discriminazioni di ogni
genere, di integralismi religiosi e politici. Luoghi del web
dove la gente anziché accrescere la propria cultura, diventa
sempre più "stupida", facile preda di meccanismi
subdoli che orientano politicamente, che ti dicono perfino cosa
devi comprare, cosa devi pensare, cosa devi fare.
A me fa davvero paura l'indifferenza e la
sottovalutazione delle "brave persone"
Devo dire grazie ai tantissimi giovani
italiani che finalmente si stanno ribellando a tutto questo.
Penso al popolo delle "sardine" che in queste settimane
riempie tantissime piazze italiane, e a tutto quel mondo che sogna
un mondo più "verde", più pulito, che sogna un "mondo
migliore".
Grazie ragazzi, voi avete capito che senza
un risveglio culturale, questa Italia sta scivolando nel fango
della "bassezza morale" del razzismo, della
discriminazione e dell'odio. Continuate a lottare, io
sono con voi.
Ciao
Silvia, è passato un anno da quando ti hanno rapita
Ciao
Silvia, è passato un anno da quando ti hanno rapita .. non
mi sono mai dimenticata, neppure un giorno, di te.
Ti penso spesso e a volte piango, penso
ai tuoi genitori, ai tuoi amici, a chi ti conosceva e ti voleva
bene, penso alla loro sofferenza. Noi non perderemo mai la
speranza di rivedere il tuo sorriso, chiedo anche a te di essere
forte, so che sei forte.
Oggi ricorre il primo anniversario del tuo
rapimento. I tuoi 24 anni, la tua laurea con una tesi sulla
tratta degli esseri umani, da dodici mesi sei nelle mani di un
gruppo armato, qui pensano che siamo gli Al-Shabaab somali. Quel
triste giorno ti trovavi in Kenya per conto della Onlus Africa
Milele per fare del bene ai bambini dell'Africa, con il tuo
entusiasmo, con la tua giovane età.
Chi ti abbia rapita e per quale ragione
ancora non si sa esattamente. Di te si sono perse le tracce,
probabilmente ti hanno portata in Somalia dove ti tengono
prigioniera.
C'è chi indaga su ciò che ti è accaduto,
ma nulla si sa, nulla vogliono farci sapere, trapelano pochissime
notizie su di te. In troppi, qui in Italia ti hanno dimenticata,
ma io no, di te non mi dimenticherò mai.
Lo sai Silvia, anche noi di Foundation
for Africa abbiamo qualcuno in Kenya e a cui vogliamo bene, che
lavora per la gente del posto, per farla vivere meglio, è anche
per questo che non ti dimenticheremo mai.
«Si sopravvive di ciò
che si riceve, ma si vive di ciò che si dona»
Una
donna ormai anziana, reduce dei campi concentramento, costretta ad
avere la scorta a causa delle minacce dei "nuovi fascisti"
Mi chiedo che paese sia quello in cui una
donna, ormai anziana, reduce dei campi di concentramento nazisti,
ha bisogno della scorta perché ogni giorno minacciata dai fascisti
e dai razzisti.
Mi chiedo con quale faccia (di bronzo)
l'ex-ministro dell'interno Salvini dice di sentirsi vicino a
Liliana Segre, dopo che lui stesso ha provocato tutto questo clima
di odio e di intolleranza in Italia.
Mi chiedo come possano definirsi "non
razzisti" tutti quelli che restano indifferenti a
questa onda nauseabonda che puzza di razzismo e che ormai ha
invaso l'Italia.
Mi chiedo come si possa tollerare che una
donna italiana impedisca ad una bambina, anch'essa
italiana, di sedersi accanto a lei sull'autobus solo perché il
colore della pelle di quella bambina è nero. C'è chi vuole il
ritorno dell'apartheid.
Mi chiedo con che dignità umana ci si
possa ancora "vantare" di appoggiare una politica
rude e razzista, causa principale dell'odio che circola IMPUNITO,
nell'indifferenza di troppi, ogni giorno.
La faccia tosta di Salvini
Dopo l'assegnazione della scorta a Liliana Segre,
Salviniha cercato in tutti i modi di incontrare la
senatrice a vita. Ci pensate la faccia tosta ??
Colui che ha provocato con le sue dichiarazioni rozze e discriminatorie tutto questo clima fosco di odio, che è la causa principale della discriminazione tollerata, giustificata politicamente, forse per
lavarsi la coscienza, o più probabilmente per una
mossa di marketing mediatico, avrebbe voluto incontrare una reduce
dei campi di sterminio nazisti.
Certo, Salvini nell'immediato, ha rilasciato una
dichiarazione di circostanza per manifestare la sua solidarietà
alla Senatrice Segre, ma poi voleva anche incontrarla. Per
fortuna quell'incontro non è mai avvenuto, pensiamo che la
senatrice abbia, giustamente, declinato l'invito. Sarebbe
davvero stato inopportuno.
“No,
qui non ti siedi”. Alessandria, razzismo su un autobus verso
una ragazzina di colore
"Alabama 1955? No,
Alessandria 2019"
Sale una mamma africana con due bambini.
Una dei due, 7 anni, vede un posto a sedere libero accanto a una
signora, occupato solo da una borsa della spesa. Prova a sedersi.
La risposta è agghiacciante: “No, qui non
ti siedi!” Ha 60 anni, e ha appena detto a una bambina
di 7 che non c’è posto per lei, di stare alla larga, nel silenzio
assordante dell’intero autobus, compresa la mamma della bambina,
che guarda a terra, troppo annichilita per alzare lo sguardo,
troppo inerme per reagire.
Quasi tutto il bus. Perché a bordo c’è
anche Vittoria Oneto, una consigliera comunale del Pd che ha
assistito a tutta la scena. E non si è voltata dall’altra parte. “Sposti
la borsa, la faccia sedere” intima alla donna. “Si faccia
gli affari suoi” è la risposta, sempre la stessa.
Come se non fossero “affari suoi”,
come se quella cosa non ci riguardasse. Ma Vittoria è la
persona sbagliata. Vittoria è una donna, un essere umano
dove non ti aspetti più di trovarlo. Vittoria insiste, le grida “Vergogna”
con tutto il fiato che ha in corpo, le fa spostare la borsa, fa
sedere la bambina nel posto che le spetta, di fronte agli sguardi
schifati della donna e nel silenzio generale.
Vittoria scende
dall’autobus e non regge. Scoppia a piangere
“Per il nervoso, per la tristezza per il
senso di sconfitta che ho provato e provo. Come se questi giorni
non fossero già dolorosi. È questo quello che siamo?È
questo quello che vogliamo essere?Io non voglio
crederci”
E invece accade ogni giorno, su autobus,
treni, stazioni, bar, ovunque. Sempre più spesso. Ma,
finché ci saranno nei paraggi donne come Vittoria che non si
rassegnano all’orrore, che reagiscono, che non restano al loro
posto, che non si fanno “gli affari propri”, finché non ci
volteremo dall’altra parte di fronte ai razzisti, vinceremo noi. Grazie Vittoria.
“Nella
mia borgata vige ordine e disciplina. Devi fare quello che dico
io”
Accade nello studio di Del Debbio (Rete
4, Mediaset). Portano un fascista dichiarato,
che così esordisce: “Nella mia borgata vige ordine e
disciplina. Devi fare quello che dico io”. E quando una
donna, Francesca, esterrefatta gli chiede: “Scusa ma in che
film?”, il gentiluomo l’ha guardata dritta in faccia e le ha
detto: “Te li faccio vedere io i film, se vieni nella mia
borgata ..”
Ha iniziato ad intimidirla, in
perfetta prassi fascista. È allora intervenuto Vauro,
presente in studio, che l’ha affrontato di petto e gli ha gridato:
“Fammelo vedere a me! Fascista di me…a, vergognati, hai
minacciato una donna”. E sapete cosa? Del Debbio, il
padrone di casa, non è intervenuto in difesa della donna.
Né, tanto meno, di Vauro.
Ha minacciato di cacciare tutti dallo studio.
Ma si è guardato bene da prendere, con decisione, le difese della
donna aggredita, fronteggiando quell'uomo. Ha trattato tutti alla
pari: come se intimidire una donna fosse un litigio tra scolari in
una classe. Come se le parole e le intimidazioni di quella persona
fossero normali.
Perché da ognuno di
questi episodi loro escono più sicuri di sé. Rafforzati.
Legittimati.
Finché continueremo a trattare con normalità
le parole e le azioni dei fascisti, la situazione, nel Paese,
non potrà che peggiorare. Perché da ognuno di questi episodi
loro escono più sicuri di sé. Rafforzati. Legittimati. E questo
no, non possiamo più consentirlo. E a capirlo dovrebbero essere
soprattutto le persone come Del Debbio.
Il nuovo fascismo
cresce nelle periferie
Il
giornalista Paolo Del Debbio, travolto dalle polemiche, cerca di
difendersi
"A
me sul fascismo non mi dovete rompere il cazzo"
A "Dritto e Rovescio" il giornalista
risponde alle polemiche per la presenza in studio di Massimiliano
Minnocci, un noto esponente dell'estrema destra. "Sono
figlio di un deportato"
"Mi preme rispondere a chi dice che io
sdoganerei il fascismo. Io sono figlio di un deportato, mio
padre è stato deportato nel campo di Buchenwald, 30 chilometri
sotto Berlino. So qual è la parte sbagliata e quella giusta. A
me sul fascismo, cari giovanotti e giovanotte, Pd o non Pd, non
mi dovete rompere il cazzo. Io so esattamente quello che è
giusto e quello che è ingiusto a proposito di questo". Paolo
Del Debbio a Dritto e Rovescio risponde così alle
critiche per aver ospitato in studio Massimiliano Minnocci,
esponente di estrema destra, in una puntata precedente.
In quell'occasione Minnocci, detto
Brasile, aveva attaccato pesantemente, fino alle minacce, la
giornalista Francesca
Fagnani (attuale compagna di Enrico Mentana) presente
in studio. Il vignettista Vauro
si era alzato a difesa della Fagnani e i due erano
arrivati al faccia a faccia. In quell'occasone Del Debbio,
padrone di casa, lasciò che l'esponente di estrema destra
minacciasse la giornalista ed intervenne con colpevole ritardo e
per questo, in seguito, criticato da molti.
Domenica
a Verona, durante la partita Verona-Brescia, si è consumato
l'ennesimo atto di "razzismo" contro un giocatore di
colore.
Mi ha fatto davvero "schifo" la
società del Verona che, per bocca dell'allenatore prima, e
poi nelle dichiarazioni del presidente, hanno minimizzato
l'episodio relegandolo a semplici "sfottò" della curva.
Come se non bastasse questa mattina il
capo-ultrà dei veronesi rilascia un'intervista dicendo che Balotelli
NON è italiano perché nessun "negro" può mai essere
italiano, nemmeno io quindi.
Nemmeno le ragazze di colore dell'atletica
italiana che hanno contribuito alle medaglie "italiane"
agli ultimi mondiali.
Nemmeno le ragazze della pallavolo femminile
che hanno fatto arrivare l'Italia ai vertici mondiali ed europei.
Nemmeno i tanti altri calciatori neri (non
c'è solo Balotelli) della serie A e della serie B italiana,
per non parlare dei tantissimi che militano nelle squadre minori.
Nemmeno il quasi milione di bambini di colore
nati e cresciuti in Italia, che studiano e vanno a scuola,
che fanno sport in Italia.
E poi mi vengono a dire (proprio a me)
che in Italia il razzismo non è esiste. Eccome se esiste,
adesso è perfino "spavaldo e arrogante" spalleggiato da
una certa politica becera e rude, come dimostra quell'ultrà
veronese che il giorno dopo ha fatto dichiarazioni aberranti e
"razziste" affermando che i neri non potranno mai essere italiani fino in fondo. Uno così dovrebbe essere nelle "patrie galere"
e non libero di "vomitare sterco"
La prova che l'Italia scivola sempre di più
verso il razzismo è anche il fatto che le destre compatte si
sono astenute in Parlamento sulla Commissione Segre contro il
Razzismo, ma è soprattutto il fatto che sempre di più la società
italiana "tollera" certi episodi minimizzandoli.
Se va avanti così temo che il prossimo "Mussolini"
NON è lontano. La Storia a qualcuno NON insegna nulla.
Spero e mi auspico che la gente perbene si
svegli, non resti indifferente, ed inizi a ribellarsi a questa
deriva. E mi auguro che il "Verona Calcio" abbia dalla
federazione una SEVERA ed esemplare punizione (che alla fine è
risultata essere la semplice chiusure della curva per una sola
giornata, che tristezza). NON è più possibile
MINIMIZZARE.
E poi si viene a sapere perfino che alcuni
consiglieri comnali di destra veronesi sono intenzionati a
denunciare Balotelli per aver "offeso" la città di Verona. Tristezza
infinita.
Per fortuna la società del Verona Calcio
(almeno quella) si è riscatta, impedirà al capo-ultrà
razzista di entrare allo stadio per dieci anni.
"Non sono razzista,
ma .. C'è un'Italia che sta facendo l'abitudine al Razzismo"
(mio articolo, giugno 2019)
Mi
sono sbagliata .. su Matteo (Renzi), si
avete capito bene, proprio lui Renzi, il Matteo che pensavo quello
"giusto".
Ma voi di destra non fatevi illusioni,
l'altro Matteo (Salvini) per me resta sempre un
razzista, il peggio del peggio della politica italiana.
Renzi, già alle ultime primarie del PD
votai Zingaretti, su di lui avevo già le prime ombre, non uno
statista come lo credevo, ma solo un opportunista di bassa lega
come si è dimostrato poi con la scissione, i modi e i tempi di
quella scissione. Ho avuto la prova del suo opportunismo.
Già al tempo del famoso referendum
costituzionale lo avevo avvertito, non che quelle riforme
fossero sbagliate, ma gli italiani non avrebbero capito, troppe
cose in una volta sola. Ma lui no, testardo, o tutto o niente. Il
risultato è che ora gli italiani NON hanno NIENTE. O magari
si, hanno un Salvini in più, minaccioso come non mai.
Hanno in più discriminazioni e razzismo dilaganti e minacce alla
libertà.
Che tristezza, caro Renzi, che adesso ti
impunti sulle piccole cose della finanziaria, e non fai altro che
amplificare i megafoni della destre e delle loro bugie. Ti sei
seduto sui banchi di un governo coraggioso, ma lo contrasti
come fossi all'opposizione anche se sai benissimo che questo
governo è l'unico argine all'avanzata di una destra che
discrimina, fascista. Ti impunti per i quattro soldi della
sugar-tax e della plastic-tax solo per darti
visibilità spicciola, anziché elogiare (per esempio)
la cancellazione del super-ticket sanitario, i soldi
che arrivano in più nelle buste paga della gente che lavora.
Vergognati.
Resta il dubbio se anche tu, caro Renzi, vuoi
un'Italia più verde, più uguale, più bella, più libera, oppure se
ti interessano solo le tue sorti politiche "personali". Idiota
“La storia del genere umano
diventa sempre più una gara fra l’istruzione e la
catastrofe”. Non so quanto la catastrofe sia
vicina, ma se posso contribuire ad allontanarla anche solo un pochino,
ci provo. Astenersi
perditempo
Greta,
Carola.
Con me o contro di me
Il
mondo è cambiato il 7 ottobre 2001. Quando George W. Bush, non
certo un filosofo illuminato, né statista, né
politico, annunciò l’invasione
dell’Afghanistan, pronunciò una frase che ci ha
contaminato. “Siete con
noi, oppure contro di noi”. Quello che intendeva
Bush è che dopo l’affronto delle Torri Gemelle,
non poteva esistere alcun pensiero intermedio. Il messaggio sottointeso
era bruciante: “Se
non approvi i nostri bombardamenti, vuol dire che fiancheggi i
terroristi”
Bush, che prima di decidere di entrare
in guerra, si era “consultato”
con Dio nella sua chiesetta nel Texas, ha portato di peso
l’integralismo della ragione in mezzo alle discussioni di
tutti i giorni. Le
parole,
più
che i bombardamenti, hanno
raso al suolo il pensiero intermedio. Il ragionamento.
Hanno reso i fatti (armi
di distruzione di massa?) marginabili, marginali rispetto
alle parole gridate. I
fatti possono, anzi devono, essere ignorati.
Sono molto colpita dal livore con cui
in parecchi, inclusi molti giornalisti (o cosiddetti), si
rivolgono a Greta
Thunberg.
Anche
di fronte a fatti conclamati oggi prevale
la scelta di parte. Se non credi al cambiamento climatico,
non fai
nulla per informarti. Questo atteggiamento produce molto più
godimento e successo, scagliarsi
arbitrariamente contro l’altro è
liberatorio. Questo
fenomeno produce ignoranza, credenze popolari, e
supporta campagne politiche che portano a sfracelli.
Brexit
Prendete
la Brexit. Quelli che l’hanno promossa hanno
diffuso con rabbia il concetto secondo cui i migranti minacciavano la
sopravvivenza del Regno Unito. Una
grande stronzata. Il Regno Unito ha il sistema di
frontiere e immigrazione tra i migliori al mondo.
Migranti
Passiamo
ai migranti in Italia. Quando espongo dei fatti
comprovati, di solito mi becco della “comunista”
della “pidiota”
e anche molto peggio (dunque
risparmiatevi, siete prevedibili e anche poco intelligenti).
La logica del
con-me-contro-di-me oltre a incattivire vende falsi idoli.
L’idea che l’Italia sia “il campo profughi
d’Europa” è una bufala
gigante. In Grecia nel 2019 sono arrivati 19mila profughi. In Spagna
15mila. Da noi poco meno di 6mila. Quelli portati dalle “pericolosissime”
ONG? Meno di 600.
Non si riempie neppure una chiesa.
Eppure
vi raccontano che la Capitana Carola è peggio di Osama Bin
Laden. Leggendo
commenti anche di persone sulla carta educate, è evidente
che la strada intrapresa è pessima. I migranti in Italia
sono un problema? Certo, non sono stupida. Ma è una questione
umanitaria e di politica internazionale, non certo
sociale. L’Europa
ci gioca, questo è certo, ma
seimila profughi per un Paese di 60 milioni non sono nulla.
Ma socialmente, nella vita di tutti i giorni, peggio sono i 109
miliardi di evasione endemica. Quello si che richiederebbe campagne
feroci.
Giornalisti
faziosi. A leggerre certi titoloni di giornali chiaramente schierati,
contro Greta, contro Carola. Roba da far rizzare i capelli, spazzatura
e basta
A
me sembra che l’unica via d’uscita è
quella di scappare adesso, subito, da questo pericoloso laccio.
Giorni fa una stimata giornalista che lavora a Rai2 sbeffeggiava i
giovani scesi in piazza a protestare sul cambiamento climatico, dicendo
che appena finito s’infilavano tutti a mangiare da McDonalds,
smentendo così la loro stessa missione sanatrice del
pianeta. Il
messaggio implicito? Sono manipolati e in fondo solo dei
buffoni. Greta è in mano a qualche oscura lobby politica e,
naturalmente, il cambiamento climatico non è
un’urgenza come vogliono farti credere.
È
deludente che chi lavora nell’informazione, certo non è lei,
quella giornalista di Rai2, la sola, si presti a una logica
così banale e anche un po’ rozza. Da bar, per
così dire. Di certo aiuta a far crescere
consensi, ma sono consensi, mi si perdoni, poco evoluti. Se
andiamo avanti a colpi di slogan, finiremo vittime di un algoritmo.
Greta
Thunberg
Personalmente
non ho sentimenti particolari nei confronti di Greta Thunberg.
Anzi, posso dire che sono poco interessata al fenomeno. Il
cambiamento climatico è un fatto piuttosto concreto e
assodato. Già dodici anni fa diversi
scienziati ed esperti molto qualificati andavano dicendo che risulta
chiaro che il pianeta ha qualche problemino.
Forse
per salvarlo non servirà smettere di mangiare carne,
ma qualcosa va
fatto. Vi sono luoghi del mondo (purtroppo non abbastanza vicini
alla Rai o alle sedi di molte sedi di giornali) in cui
già adesso si muore (o si
emigra) a causa del cambio climatico.
In Marocco dove migliaia di berberi
dovranno abbandonare il deserto perché le temperature sono
cresciute di 4° negli ultimi 40 anni e le tempeste di sabbia
ricoprono villaggi interi. Roba
vera. O
nell'Africa Sub-Sahariana, nelle zone che adesso vengono
chiamate savana, dove
il deserto avanza mangiandosi ogni anno decine di chilometri quadrati
di terreadesso
dedicate all'agricoltura o all'allevamento. Dove
migreranno? Saliranno a bordo di una ONG capitanata da Carola? Faranno
guadagnare voti a Salvini? Anche
a tutto questo non sono particolarmente interessata.
Quello
che mi piacerebbe sapere e di cui vorrei discutere con
educazione, è cosa
pensiamo di fare con quel 30% di umanità che non ha accesso
all’acqua? Con
lo scioglimento preoccupante dei ghiacciai? Con la distruzione sistematica
delle foreste? Con la scomparsa dei coralli? Con i milioni
di persone esposte a cataclismi climatici sempre più aspri?
Cose
reali, fatti veri
Sono
tutte cose che stanno avvenendo, di cui sarebbe interessante
discutere, su
cui tutti ma proprio tutti, a cominciare da chi fa
informazione, dovrebbe farsi un’opinione educata. Fatti che richiedono soluzioni.
Proviamo a trovarle sul serio o andiamo avanti a insultarci a vicenda
mentre ci cadono in testa le montagne (Courmayeur mi pare non sia
nell’Artico).
Con
me oppure contro di me, oltre ad essere ormai
una forma molto noiosa di comunicazione, rivela spesso la
stupidità di chi se ne fa portatore. Citando H.G. Wells,
“La
storia del genere umano diventa sempre più una gara fra
l’istruzione e la catastrofe”. Non so
quanto la catastrofe sia vicina, ma se posso contribuire ad
allontanarla anche solo un pochino, ci provo. Astenersi
perditempo.
E nel nuovo
governo è presente il rosso, il rosso della sinistra, il
rosso della fraternità e dell’uguaglianza, il rosso della
tolleranza, il rosso dell’Amore. Sono felice.
La
democrazia, il
coraggio, la
visione
di un mondo migliorehanno cacciato i “razzisti“, gli
spregiudicati e
gli arroganti dai posti di potere. Se ne sono andati quelli del Family
Day, quelli che volevano la donna umiliata e sottomessa. Sono felice.
Se
ne vanno quelli che
hanno fatto
politica dalle spiagge piuttosto che dai ministeri di cui
erano
responsabili, se ne
vanno quelli cheper
più di un anno
hanno usato arerei di stato per fare campagna elettorale, se ne vanno
quelli chepostano
video pieni di odio sui social ogni giorno, se ne
vanno quelli dei porti chiusi, quelli che multano chi salva
vite in
mare, quelli
che hanno voluto smantellare tutta la rete
dell’integrazione, della protezione sociale e
dell’accoglienza. Sono
felice.
Persone
lungimiranti, con una visione
alta della politica, persone disposte a rischiare si apprestano a
guidare un grande popolo, quello italiano, per ridargli quella
dignità internazionale che stava perdendo. Sono felice.
La
Politica, quella
visionaria e alta,
quella bella che si mette a disposizione di tutti e non fa solo gli
interessi di parte ha preso in mano la guida dell’Italia che amo. Grazie.
Il
cammino sulla strada di un mondo
migliore è iniziato. So che non sarà
facile, ma
so che difficoltà e minacce saranno superate in nome di
quella speranza e di quella visione che merita un grande paese come
l’Italia.
C’è
un tale senza alcun senso dello Stato, un tipo tosto, duro
e puro, che guarda in continuazione i sondaggi. Si accorge
di essere provvisoriamente “primo“.
E allora decide
di approfittare, per
lui è arrivata l’ora di “tradire” i suoi compagni di viaggio
Quel
tale, tosto,
duro e puro,
è un razzista,
uno che se ne frega di quelli come me che arrivano da un altro mondo. E
dopo aver tradito pensa di fare in fretta, sbattersi della gente,
fregarsene della situazione italiana, dei rischi. È agosto,
tutti sono in ferie, l’attenzione del popolo è bassa, e lui
vuole approfittarsene.
Ma il suo “blitz” FALLISCE, non ha fatto i conti con la
Costituzione, si è dimenticato che l’Italia
è una Repubblica Parlamentare.
A
questo punto il razzista traditore si sente isolato, tutti
lo evitano, il potere che aveva conquistato e che gli dava alla testa
sta per sfuggirgli di mano, e così inizia a vomitare
atrocità e blasfemìe contro i suoi nemici di
sempre, ma è comunque disposto ad inginocchiarsi chiedendo perdono
davanti agli ex-amici che ha appena tradito.
Uomini
così, non
sono uomini .. sono solo “teste di cazzo” che
con il potere tra le mani si sentono “Dei”
e pur di conquistarlo sono disposti a tradire, a strisciare.
Io credo che le “teste di cazzo“, i
traditori, gli ipocriti, quelli che giurano sul Vangelo senza averlo
letto, vadano solo schiacciati, esattamente come si schiacciano gli
insetti fastidiosi che vorrebbero il nostro sangue.
Al
momento non so come
andrà a finire, non so se davvero i
Cinque Stelle finalmente
matureranno, è tutta gente con idee diverse tra
di loro che
in comune hanno la rabbia contro il sistema. Nell’ultimo anno
però il “sistema”
erano loro e alla prova dei fatti si sono
dimostrati immaturi, a volte troppo accondiscendenti al volere di quei
compagni di viaggio che alla fine li hanno traditi. Non li amo
particolarmente, spero
solo che in loro prevalga il senso dello Stato,
la voglia di fare del
bene all’Italia.
Io
non so come andrà finire,
spero solo che le
istituzioni, l’Italia, NON
siano mai più
rappresentata da quel tale, tosto, duro e puro. Spero solo che le
istituzioni non siano MAI più rappresentateda quel razzista senza
alcun senso dello Stato.
Open Arms. Se non fosse tragicamente vero si potrebbe anche scherzarci su. Ma purtroppo è tutto tragicamente vero e reale.
È
il classico esempio di come un ministro a mezzo servizio,
che trasuda razzismo e odio da ogni millimetro della sua puzzolente
pelle, metta la "politica" al di sopra di vite umane,
vite sofferenti, vite che hanno subito torture, vite che sono state
stuprate.
Mi
chiedo come l'uomo possa cadere così in basso,
magari solo per una questione di principio.
Non
solo lui, in
verità, c'è la magistratura che non
interviene, ma forse è anche lei manipolata. C'è
il Presidente del Consiglio che, anche se prossimo alle dimissioni,
potrebbe intervenire d'autorità.
C'è
l'Europa che non c'è, ridicolo che per ogni
sbarco si debba "trattare".
Alcuni paesi hanno offerto di accogliere i migranti di quella nave, ma
vogliono che sia l'Italia il paese di "primo approdo", e
noi sappiamo perché.
E
poi c'è la Spagna, oggi offre un "porto sicuro". Ma
noi sappiamo che altri 5 giorni di navigazione sarebbero insopportabili
per gente che è già allo stremo. Sarebbe stata
una cosa fattibile forse 12 giorni fa quando la città di
Barcellona offrì il suo porto alla Open Arms, ma allora
il governo spagnolo non agì.
Insomma, sembra che tutti abbiano paura di
agire, ma paura di chi e di che cosa ??
Forse
paura di Salvini ??Uno
che ce l'ha duro e puro. In realtà solo un
razzista a mezzo servizio, che ancora NON si è
dimesso per paura di perdere la poltrona. Il classico tipo di uomo
forte con i deboli, ma inutile e dimesso con i forti, con i veri
criminali.
Non
ci resta che una brutta figura, una pessima figura di
tutti, ma soprattutto dell'Italia, di
fronte al Mondo.
Non
ci resta che constatare che siamo di fronte ad una palese Violazione dei Diritti
Umani, cose da Corte Penale Internazionale,
e non banalità che la magistratura italiana stenta a vedere,
indecisa se aprire "fascicoli"
inutili oppure no.
Buona
sera pecore, fate
sogni d'oro o voi che vi vantate di avere il crocifisso in tasca e che
avete il coraggio di giurare sul Vangelo, un libro che NON avete mai letto.
(Maris,
io sono e nessuno
sarà mai come me)
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