Maris Davis History

(Biografia)

La Storia di Maris che fu schiava sessuale per nove anni, prima in Italia e poi in Spagna

Maris Davis e la sua storia personale, vittima di tratta e di schiavitù sessuale tra il 1995 e il 2003, prima in Italia e poi in Spagna. Fondatrice di Friends of Africa, autrice di testi e articoli sull’Africa e sempre in prima linea nella lotta alla Mafia Nigeriana

Freetown 1974, Maris nasce durante una guerra

Maris Davis Joseph, a cui è dedicata la nostra Fondazione è nata a Freetown (città fondata da ex-schiavi) in Sierra Leone da genitori nigeriani il 2 luglio 1974 (originale del certificato di nascita). Il papà, militare dell’esercito nigeriano, fu trasferito in Sierra Leone al tempo della rivoluzione che insaguinava quel Paese, in appoggio all’esercito governativo (la così detta Guerra dei diamanti degli anni settanta). Si può ben dire che Maris nacque nel bel mezzo di una guerra, i genitori ritornarono in Nigeria quasi subito dopo la sua nascita e si stabilirono in un villaggio intorno alla città di Benin City.

Il papà aveva due mogli (la bigamìa è consentita anche adesso), come molti altri uomini in Nigeria. Famiglia povera, ma non poverissima, lo stipendio di militare dell’esercito del babbo permetteva il sostentamento. Maris era la maggiore dei 4 figli di sua mamma, poi c’erano altri 5 fratelli e sorelle dell’altra moglie.

Benin City, la nonna e gli studi

Maris però trascorse la sua gioventù nella città di Benin City dalla nonna, che rimasta vedova, la accolse come una figlia e la fece studiare, evento molto raro nella Nigeria dell’epoca perché le ragazze erano discriminate nello studio a favore dei maschi, e un po’ lo sono anche adesso. La nonna, donna molto forte e determinata, viveva commerciando frutta e verdura, plasmò il carattere di Maris tant’è che anch’essa divenne una bravissima venditrice, determinata e forte. Carattere che l’aiutò molto quando fu costretta, prima in Italia e poi in Spagna, ad affrontare eventi davvero terribili.

Conseguito il diploma, come tante sue coetanee divenne una delle decine di migliaia di vittime della “tratta“, forse venduta dal suo stesso papà che comunque la incoraggiò a venire in Italia. Un traffico di ragazze, molto attivo ancor oggi, giovani ragazze che dalla Nigeria partono con la speranza di trovare in Europa un lavoro onesto ed invece diventano schiave nelle mani della mafia nigeriana.

Erano gli anni 1994 e 1995, e da qui in poi è Maris stessa che ha raccontato quello che le accaduto prima in Italia e poi in Spagna, fino al suo definitivo rientro in Italia nel 2006. Un’autobiografia che denuncia la sua condizione di “schiava sessuale” e pubblicata (in italiano) nell’agosto del 2010 durante il suo primo viaggio a Toronto (Canada).

Aprile 1995. L’arrivo in Italia

Prima città Torino, e quei signori eleganti mi presero a forza e, alla presenza della mia prima “mamam”, mi violentarono ripetutamente, per tre giorni di seguito, mi dissero che dovevo imparare il mestiere. Non avevo ancora compiuto i miei 21 anni.

Parlo di me (Senza Paura)

Breve Autobiografia scritta da lei stessa

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Settembre 2003. Finalmente libera

Era quasi la fine di Settembre del 2003, e quella “maledetta” estate era finalmente terminata. In quella malefica stanza di una delle tante cittadine che stanno intorno a Madrid, i miei “carcerieri” non avevano nessuna pietà di me, anche se stavo male, anche se ero l’ombra di me stessa e ormai magrissima, senza speranza e senza contatti con la mia famiglia ormai da più di un anno e mezzo, ma loro continuavano a tenermi “segregata” in quella stanza buia, dove ogni tanto arrivava qualche “cliente” a cui, anche se piangendo e piena di vergogna, dovevo soddisfare le sue “stronze” voglie di sesso. Pregavo, pregavo in continuazione, chiedevo a Dio di farmi morire, volevo davvero morire.

11-M Marid, Atocha 11 marzo 2004. Io c’ero

Scampa agli attentati di matrice islamica che a Madrid provocano quasi 200 morti e più di duemila feriti. Un episodio che ricordò lei stessa in un articolo apparso nel suo blog a dieci anni da quei fatti.

Agosto 2004

Dopo 5 anni rivede quello che sarà il suo futuro marito, Florindo, un friulano che aveva conosciuto a Udine poco prima del suo rapimento nel 1999 e adesso arrivato in Spagna proprio per aiutare Maris ad uscire da una situazione davvero difficile. Florindo sarà il tramite tra Maris e il consolato italiano di Madrid sia per recuperare i documenti ma anche per ridare a Maris la necessaria tranquillità economica e psicologica dopo la terribile esperienza vissuta.

Maris diventa collaboratrice di giustizia

Per due anni è costretta a vivere in regime di semi-protezione.

Maris denuncia i suoi rapitori e i suoi sfruttatori. Le autorità di polizia spagnole, in collaborazione con quelle italiane, dopo alcuni mesi dalle denunce di Maris, e dopo indagini accurate arrestano alcuni nigeriani che operano tra Italia e Spagna, ma non coloro che l’avevano tenuto prigioniera e l’avevano sfruttata. Si accerterà in seguito che erano rientrati in Nigeria.

In ottobre si trasferisce in nuova abitazione a Parla, una cittadina a 20 chilometri a sud di Madrid. È una soluzione per proteggere Maris dalla mafia nigeriana e per prevenire altri atti di vendetta nei suoi confronti.

Estate 2005

Maris si ammala gravemente, le viene diagnosticato un cancro alle ovaie mai curato e per questo in uno stato avanzato. Subisce una delicata operazione all’utero che le impedirà per sempre di diventare mamma. Nel frattempo prosegue la collaborazione con le autorità spagnole e il consolato italiano per la ricostruzione della sua vicenda personale, l’acquisizione dei documenti personali e la denuncia ai suoi ex-sfruttatatori.

Il luogo, nei pressi di Madrid, dove Maris ha vissuto sotto protezione tra ottobre 2004 e dicembre 2006

Parla, Calle Villaverde (Comunidad de Madrid)

Madrid, Ottobre 2006, Maris si sposa

Maris si sposa e poi rientra in Italia, in Friuli, dove attualmente vive con suo marito.

Principali avvenimenti 2006-2017

Oggi

Attualmente Maris vive con il marito a Mortegliano in provincia di Udine. È attiva nel volontariato, si adopera come mediatrice culturale per aiutare ragazze nigeriane in difficoltà, pubblica arti­coli divulgativi sulla Africa e tematiche sociali contribuendo ad in­formare sulle problematiche legate al contrasto della Mafia Nige­riana.

Per conto di Foundation for Africa, utilizzando anche la sua laurea e le sue conoscenze informatiche, gestisce la parte web dell’associazione, il sito internet principale, un nuovo sito internet dedicato alle Campagne Informative, il Blog, le News dall’Africa e i Social Network.

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