Quello che nessuno osa dire di Maometto

Le Pillole di Maris

Quello che nessuno osa dire di Maometto

Sono molto orgogliosa di essere definita "razzista" perché NON amo l'Islam

Non odio i mussulmani in quanto persone, poveretti sono nati semplicemente in un posto sbagliato, in mezzo ad una cultura intrisa di Islam, non hanno colpe. Ma non capisco coloro che si convertono all'Islam da grandi. Semplicemente inconcepibile, come Silvia Romano, convertita nella religione di chi la rapì.

Fatevi qualche domanda, tra tutte le religioni al mondo l'Islam è l'unica che nasce dall'oggi al domani per "ispirazione" di un certo Maometto. Si dice che il Corano non lo scrisse nemmeno lui, il Profeta, (alcuni pensano, anche in ambienti islamici, che era pure analfabeta), ma lo dettò ai suoi seguaci, e la stesura definitiva fu scritta da "qualcuno" dopo la sua morte.

Ma chi era Maometto

Perfino Dante lo colloca all'Inferno (Canto XXVIII)

Tra i commenti dei miei post c'è sempre qualcuno che mi definisce "razzista". Ma se essere definita "razzista" perché odio Maometto, un terrorista dei suoi tempi (ve lo immaginate una religione fondata da un terrorista ??).

Nel 627 d.C. Maometto partecipò di persona alla decapitazione di circa 800 ebrei della tribù dei Banu Qurayza alle porte di Medina in Arabia Saudita, e questo al giorno d'oggi lo definiremo massacro. (Fatto storico)

Ma se essere definita "razzista" perché odio Maometto, un pedofilo (ve lo immaginate una religione fondata da un pedofilo ??)

Sposò Aisha, la sua sesta moglie), quando lei aveva solo sei anni, matrimonio combinato, poi la stuprò quando ne aveva nove. Tutto scritto nero su bianco nel Corano.

Essere definita "razzista" da gente che crede ancora che Maometto sia l'incarnazione del bene, mi rende orgogliosa. È tutta "gente" che rinnega la storia e che oggi, in nome di un Dio "fantasma" continua ad UCCIDERE.

Sta arrivando un altro Natale. Siate felici

Da 2000 anni (e passa) nasce (in questo periodo) il “Salvatore“. L’umanità si è lasciata “fregare“. Duemila anni di guerre, di sofferenze, di discriminazioni, di soprusi. Che sciocchezza credere ancora al “Natale”

Il “Figlio di Dio“, era nato per salvare l’Umanità, sono passati duemila anni e nulla è cambiato. Che orrore credere ancora ad una favola. Milioni di persone (oggi) muoiono perché vengono uccise, massacrate, giustiziate. Milioni di persone muoiono perché vivono in zone di guerra. Centinaia di migliaia di donne sono “schiave” di uomini malvagi.

I ricchi che diventano sempre più ricchi alle spalle della povera gente, dei più deboli, degli indifesi, degli ultimi del mondo. Che fine hanno fatto le promesse del “Salvatore” di duemila anni fa. Dov’era quando mi stuprarono, e dov’era in tutti gli anni della mia schiavitù. Dove è adesso, mentre nella mia Nigeria stanno massacrando i cristiani, dov’era il “Salvatore” quando nella mia Nigeria hanno bruciato i villaggi, rapito e stuprato donne e ragazze, distrutto scuole e ucciso insegnanti per impedire ai bambini di studiare.

E poi ci dicono che ogni anno, da duemila anni, nasce il “Salvatore. Stronzate. Se fosse vero duemila anni sarebbero stati sufficienti per debellare guerre, soprusi, discriminazioni, schiavitù.

Andate a “fan culo” o voi che comperate il panettone per festeggiare un “SalvatoreINUTILE.

Oggi, giorno di Natale. Ma io NON perdono

Le pillole di Maris Davis

Oggi, giorno di Natale. Ma io NON perdono

Riflessioni sulle parole di Papa Francesco nel giorno di Natale, e che in troppi NON mettono in pratica o fanno finta di non ascoltare. Le contraddizioni di tanti che, oggi, perfino si vantano di essere cristiani, ma che di cristiano non hanno nulla.

Nel giorno più importante per la cristianità il Papa ci invita a diffondere Amore, a seminare Speranza, ad avere Coraggio.

Ma ha ricordato anche i mali del mondo, i conflitti, l'odio che si diffonde, la schiavitù, quella del lavoro e quella sessuale, i bambini che muoiono per mancanza di medicine, di fame.

Ha ricordato chi è costretto migrare a causa dei conflitti, della mancanza di libertà, delle persecuzioni, della fame, della terra che si trasforma in deserto.

Ha ricordato chi viene torturato e violentato nei campi di prigionia, e magari muore nel deserto o nel mare per cercare un posto migliore in cui vivere, e ha ammonito chi NON accoglie, e alza muri, e distrugge i ponti della fraternità e della tolleranza.

Ha ricordato la mia Africa, la mia Nigeria, dove una religione "cattiva" uccide. Anche questa mattina in Burkina Faso 35 persone sono state uccise, erano quasi tutte donne. Un centinaio di uomini "cattivi" hanno assaltato un villaggio per uccidere proprio loro, le donne. Vigliacchi, ma vigliacco anche l'occidente cristiano che anche di fronte al grido del Papa non fa nulla e perfino fa finta di niente.

Impossibile perdonare chi non si pente per il male che ha fatto, impossibile perdonare chi uccide in nome di una religione, chi tortura, chi rende schiave le donne, i bambini, gli uomini. Io NON perdonerò mai chi mi rese schiava, come potrei se loro NON si sono mai pentiti, e anzi continuano e rendere schiave altre donne nigeriane.

Pensavo alle parole che il Papa ha rivolto oggi, giorno di Natale, ai cristiani, ai cattolici di tutto il mondo. Parole che sono lo spirito stesso del Vangelo, il libro che ci racconta di una nascita, pieno di parole d'Amore, di Speranza, di Coraggio, un libro che parla di accoglienza e di fraternità.

E poi penso all'ipocrisia di tanti italiani che sul quel Vangelo hanno "giurato", che si vantano di avere il crocifisso in tasca, che arrivano nei congressi di partito addirittura con il Presepio, simbolo della Natività, ma poi predicano odio per i migranti, i diversi. Impediscono alle navi di chi salva vite in mare di sbarcare e prestare soccorso.

Dall'alto della loro autorità istituzionale hanno fatto leggi che hanno reso "legale" l'odio, la discriminazione, e impediscono l'accoglienza, la fraternità e l'integrazione. Come hanno potuto fare tutto questo in nome del Vangelo ?? IPOCRITI, appunto.

Per fortuna c'è ancora un Papa coraggioso, baluardo di quelle parole scritte nel Vangelo e che oggi ci racconta di una nascita, alla faccia di quegli ipocriti che usano quello stesso Vangelo per fini politici personali.

Cari italiani, NON siate ipocriti, siate coraggiosi e liberatevi dei falsi profeti, di coloro che diffondono paure "ingiustificate", dei CATTIVI "dentro", di tutti quelli che si fanno scudo dei simboli del Cristianesimo ma poi se ne fregano di quello che quei simboli rappresentano, Amore, Speranza, Accoglienza, Integrazione, Coraggio.

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Cos’è morale e cos’è “immorale”

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Cos'è morale e cos'è "immorale"

Prendo spunto da una discussione che ho avuto solo ieri con un amico che contestava una mia foto (secondo lui immorale perché troppo "nuda", messa lì per prendere like) che ho pubblicato per parlare di un problema serio come il razzismo.

Ognuno di noi si crea delle barriere mentali in base a dove vive, come vive, in base alle tradizioni sociali e religiose in cui è cresciuto, ai luoghi e alle situazioni in cui si trova, e all'evoluzione dei tempi.

Parliamo in particolare del nudo femminile.

Se alcuni decenni fa faceva scandalo il seno esibito da una donna in spiaggia, oggi il seno femminile non fa scandalo, se esibito in spiaggia.

Ma solo sulle spiagge, se quelle stesse tette fossero mostrate su qualsiasi piazza italiana veniamo subito "arrestate" per atti osceni in luogo pubblico.

Volevo solo capire perché ci sono due atteggiamenti, diversi in base al luogo in cui ci troviamo. Le tette sono sempre le stesse.

Il confine della moralità si abbassa sempre di più mano a mano che ci abituiamo alla libertà degli altri, soprattutto delle donne, di esibire il proprio corpo come vogliono e come si sentono.

Provengo da una cultura "animista", quella della Nigeria del Sud dove questo problema non esiste, non è mai esistito perché il seno femminile rappresenta la vita, la crescita, la maternità. Anzi, per una donna esibirlo in pubblico nella vita quotidiana come durante le feste tradizionali è motivo di orgoglio.

Le barriere mentali che ci siamo creati, o che altri hanno creato per noi, ci fanno giudicare gli altri immorali quando gli altri superano i confini della "nostra" moralità percepita.

Viviamo in una società (quella occidentale) in cui certe regole vanno rispettate, ma di certo va rispettata anche la LIBERTÀ della donna di vestirsi (o svestirsi) come vuole, quando vuole e dove vuole senza per questo essere giudicata (come procacciatrice di like o addirittura come puttana), e soprattutto senza attirare per forza gli appetiti sessuali della fauna maschile arrapata e affamata di sesso.

No agli ipocriti che dopo avermi detto "sporca negra" in pubblico, mi chiedono i miei "nudi artistici" in privato.

E di certo NON sarà mai un uomo bigotto (che magari nemmeno conosco) a darmi lezioni su ciò che è morale e su ciò che immorale, su ciò che è opportuno o su ciò che è inopportuno. Sono una donna libera, la mia schiavitù è finita molto tempo fa.

Se qualcuno mi giudica "immorale" è sempre libero di togliersi dal mio sguardo e dalle mie amicizie. Le mie tette sono mie, il mio corpo è mio. Dio creò la donna nuda, nasciamo nudi, TUTTI.

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La deriva verso il razzismo diffuso

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La deriva verso il razzismo diffuso

Giuri sul Vangelo, ti vanti di avere sempre il crocifisso in tasca. Ma sei capace di odiare il diverso, il nero, l'immigrato. Sei perfino pronto a lasciare morire un bambino, tanti bambini, in mezzo al mare. Metti le tue ragioni "politiche" al di sopra delle vite umane, ma quando mi vedi nuda ti vado bene anche se sono "negra". Sei solo un'ipocrita.

Siamo alla frutta, inconsapevoli della bassezza morale verso cui stiamo andando.

Università di Siena

Un professore, certo Emanuele Castrucci che si definisce filosofo, inneggia a Hitler su Twitter (e non è la prima volta), il rettore prima minimizza e poi, travolto dalle polemiche, annuncia un'azione disciplinare. Io mi chiedo come faccia un professore così ancora ad insegnare. Va cacciato SUBITO, è indegno.

Su Amazon

Azienda italiana mette in vendita gadget natalizi inneggianti ai campi di sterminio nazisti. Amazon li ritira dall'on-line, ma solo dopo la denuncia del museo della Shoah di Auschwitz.

Gruppi neonazisti che nascono come funghi un po' in tutta Italia

È proprio di questi giorni la notizia di arresti in diverse città italiane. Possiedono e accumulano armi, in un caso progettavano un attentato ad una Sinagoga. Eleggono perfino le loro "Miss Hitler"

Si moltiplicano i casi di discriminazione ovunque

Verso i migranti, la gente di colore, i diversi, gli omosessuali, casi di discriminazione che restano impuniti anche se si arriva alla violenza vera e propria.

Facebook e Twitter

I due principali social network annunciano una stretta verso i post discriminatori, già centinaia di gruppi e pagine neo-fasciste e neo-razziste sono state bandite dai social, ma non basta, ne cancelli una e ne nascono altre dieci al loro posto.

I social appunto

Nati per divertire e per svago, e oggi diventati veicoli di diffusione dell'odio, di fake-news, di discriminazioni di ogni genere, di integralismi religiosi e politici. Luoghi del web dove la gente anziché accrescere la propria cultura, diventa sempre più "stupida", facile preda di meccanismi subdoli che orientano politicamente, che ti dicono perfino cosa devi comprare, cosa devi pensare, cosa devi fare.

A me fa davvero paura l'indifferenza e la sottovalutazione delle "brave persone"

Devo dire grazie ai tantissimi giovani italiani che finalmente si stanno ribellando a tutto questo. Penso al popolo delle "sardine" che in queste settimane riempie tantissime piazze italiane, e a tutto quel mondo che sogna un mondo più "verde", più pulito, che sogna un "mondo migliore".

Grazie ragazzi, voi avete capito che senza un risveglio culturale, questa Italia sta scivolando nel fango della "bassezza morale" del razzismo, della discriminazione e dell'odio. Continuate a lottare, io sono con voi.

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Ciao Silvia, è passato un anno da quando ti hanno rapita

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Ciao Silvia, è passato un anno da quando ti hanno rapita

Ciao Silvia, è passato un anno da quando ti hanno rapita .. non mi sono mai dimenticata, neppure un giorno, di te.

Ti penso spesso e a volte piango, penso ai tuoi genitori, ai tuoi amici, a chi ti conosceva e ti voleva bene, penso alla loro sofferenza. Noi non perderemo mai la speranza di rivedere il tuo sorriso, chiedo anche a te di essere forte, so che sei forte.

Oggi ricorre il primo anniversario del tuo rapimento. I tuoi 24 anni, la tua laurea con una tesi sulla tratta degli esseri umani, da dodici mesi sei nelle mani di un gruppo armato, qui pensano che siamo gli Al-Shabaab somali. Quel triste giorno ti trovavi in Kenya per conto della Onlus Africa Milele per fare del bene ai bambini dell'Africa, con il tuo entusiasmo, con la tua giovane età.

Chi ti abbia rapita e per quale ragione ancora non si sa esattamente. Di te si sono perse le tracce, probabilmente ti hanno portata in Somalia dove ti tengono prigioniera.

C'è chi indaga su ciò che ti è accaduto, ma nulla si sa, nulla vogliono farci sapere, trapelano pochissime notizie su di te. In troppi, qui in Italia ti hanno dimenticata, ma io no, di te non mi dimenticherò mai.

Lo sai Silvia, anche noi di Foundation for Africa abbiamo qualcuno in Kenya e a cui vogliamo bene, che lavora per la gente del posto, per farla vivere meglio, è anche per questo che non ti dimenticheremo mai.

«Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona»

Ciao Silvia, la tua Maris

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Mi chiedo che paese sia

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Mi chiedo che paese sia

Una donna ormai anziana, reduce dei campi concentramento, costretta ad avere la scorta a causa delle minacce dei "nuovi fascisti"

Mi chiedo che paese sia quello in cui una donna, ormai anziana, reduce dei campi di concentramento nazisti, ha bisogno della scorta perché ogni giorno minacciata dai fascisti e dai razzisti.

Mi chiedo con quale faccia (di bronzo) l'ex-ministro dell'interno Salvini dice di sentirsi vicino a Liliana Segre, dopo che lui stesso ha provocato tutto questo clima di odio e di intolleranza in Italia.

Mi chiedo come possano definirsi "non razzisti" tutti quelli che restano indifferenti a questa onda nauseabonda che puzza di razzismo e che ormai ha invaso l'Italia.

Mi chiedo come si possa tollerare che una donna italiana impedisca ad una bambina, anch'essa italiana, di sedersi accanto a lei sull'autobus solo perché il colore della pelle di quella bambina è nero. C'è chi vuole il ritorno dell'apartheid.

Mi chiedo con che dignità umana ci si possa ancora "vantare" di appoggiare una politica rude e razzista, causa principale dell'odio che circola IMPUNITO, nell'indifferenza di troppi, ogni giorno.

La faccia tosta di Salvini

Dopo l'assegnazione della scorta a Liliana Segre, Salvini ha cercato in tutti i modi di incontrare la senatrice a vita. Ci pensate la faccia tosta ?? Colui che ha provocato con le sue dichiarazioni rozze e discriminatorie tutto questo clima fosco di odio, che è la causa principale della discriminazione tollerata, giustificata politicamente, forse per lavarsi la coscienza, o più probabilmente per una mossa di marketing mediatico, avrebbe voluto incontrare una reduce dei campi di sterminio nazisti.

Certo, Salvini nell'immediato, ha rilasciato una dichiarazione di circostanza per manifestare la sua solidarietà alla Senatrice Segre, ma poi voleva anche incontrarla. Per fortuna quell'incontro non è mai avvenuto, pensiamo che la senatrice abbia, giustamente, declinato l'invito. Sarebbe davvero stato inopportuno.

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Un autobus all’ora di punta

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Un autobus all’ora di punta

No, qui non ti siedi”. Alessandria, razzismo su un autobus verso una ragazzina di colore

"Alabama 1955?
No, Alessandria 2019"

Sale una mamma africana con due bambini. Una dei due, 7 anni, vede un posto a sedere libero accanto a una signora, occupato solo da una borsa della spesa. Prova a sedersi.

La risposta è agghiacciante: “No, qui non ti siedi!” Ha 60 anni, e ha appena detto a una bambina di 7 che non c’è posto per lei, di stare alla larga, nel silenzio assordante dell’intero autobus, compresa la mamma della bambina, che guarda a terra, troppo annichilita per alzare lo sguardo, troppo inerme per reagire.

Quasi tutto il bus. Perché a bordo c’è anche Vittoria Oneto, una consigliera comunale del Pd che ha assistito a tutta la scena. E non si è voltata dall’altra parte. “Sposti la borsa, la faccia sedere” intima alla donna. “Si faccia gli affari suoi” è la risposta, sempre la stessa.

Come se non fossero “affari suoi, come se quella cosa non ci riguardasse. Ma Vittoria è la persona sbagliata. Vittoria è una donna, un essere umano dove non ti aspetti più di trovarlo. Vittoria insiste, le grida “Vergogna” con tutto il fiato che ha in corpo, le fa spostare la borsa, fa sedere la bambina nel posto che le spetta, di fronte agli sguardi schifati della donna e nel silenzio generale.

Vittoria scende dall’autobus e non regge. Scoppia a piangere

Per il nervoso, per la tristezza per il senso di sconfitta che ho provato e provo. Come se questi giorni non fossero già dolorosi. È questo quello che siamo? È questo quello che vogliamo essere? Io non voglio crederci

E invece accade ogni giorno, su autobus, treni, stazioni, bar, ovunque. Sempre più spesso. Ma, finché ci saranno nei paraggi donne come Vittoria che non si rassegnano all’orrore, che reagiscono, che non restano al loro posto, che non si fanno “gli affari propri”, finché non ci volteremo dall’altra parte di fronte ai razzisti, vinceremo noi.
Grazie Vittoria.

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Accade nello studio di Del Debbio

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Accade nello studio di Del Debbio

“Nella mia borgata vige ordine e disciplina. Devi fare quello che dico io”

Accade nello studio di Del Debbio (Rete 4, Mediaset). Portano un fascista dichiarato, che così esordisce: “Nella mia borgata vige ordine e disciplina. Devi fare quello che dico io”. E quando una donna, Francesca, esterrefatta gli chiede: “Scusa ma in che film?”, il gentiluomo l’ha guardata dritta in faccia e le ha detto: “Te li faccio vedere io i film, se vieni nella mia borgata ..

Ha iniziato ad intimidirla, in perfetta prassi fascista. È allora intervenuto Vauro, presente in studio, che l’ha affrontato di petto e gli ha gridato: “Fammelo vedere a me! Fascista di me…a, vergognati, hai minacciato una donna”. E sapete cosa? Del Debbio, il padrone di casa, non è intervenuto in difesa della donna. Né, tanto meno, di Vauro.

Ha minacciato di cacciare tutti dallo studio. Ma si è guardato bene da prendere, con decisione, le difese della donna aggredita, fronteggiando quell'uomo. Ha trattato tutti alla pari: come se intimidire una donna fosse un litigio tra scolari in una classe. Come se le parole e le intimidazioni di quella persona fossero normali.

Perché da ognuno di questi episodi loro escono più sicuri di sé. Rafforzati. Legittimati.

Finché continueremo a trattare con normalità le parole e le azioni dei fascisti, la situazione, nel Paese, non potrà che peggiorare. Perché da ognuno di questi episodi loro escono più sicuri di sé. Rafforzati. Legittimati. E questo no, non possiamo più consentirlo. E a capirlo dovrebbero essere soprattutto le persone come Del Debbio.

Il nuovo fascismo cresce nelle periferie

Il giornalista Paolo Del Debbio, travolto dalle polemiche, cerca di difendersi

"A me sul fascismo non mi dovete rompere il cazzo"

A "Dritto e Rovescio" il giornalista risponde alle polemiche per la presenza in studio di Massimiliano Minnocci, un noto esponente dell'estrema destra. "Sono figlio di un deportato"

"Mi preme rispondere a chi dice che io sdoganerei il fascismo. Io sono figlio di un deportato, mio padre è stato deportato nel campo di Buchenwald, 30 chilometri sotto Berlino. So qual è la parte sbagliata e quella giusta. A me sul fascismo, cari giovanotti e giovanotte, Pd o non Pd, non mi dovete rompere il cazzo. Io so esattamente quello che è giusto e quello che è ingiusto a proposito di questo". Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio risponde così alle critiche per aver ospitato in studio Massimiliano Minnocci, esponente di estrema destra, in una puntata precedente.

In quell'occasione Minnocci, detto Brasile, aveva attaccato pesantemente, fino alle minacce, la giornalista Francesca Fagnani (attuale compagna di Enrico Mentana) presente in studio. Il vignettista Vauro si era alzato a difesa della Fagnani e i due erano arrivati al faccia a faccia. In quell'occasone Del Debbio, padrone di casa, lasciò che l'esponente di estrema destra minacciasse la giornalista ed intervenne con colpevole ritardo e per questo, in seguito, criticato da molti.

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A voi che

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A voi che

A voi che non è xenofobia perché è ironia da stadio e goliardia

A voi che non è fascismo se non c'è il fez, la camicia nera, il braccio alzato e il fascio littorio

A voi che non è xenofobia perché è ironia da stadio e goliardia

A voi che non è razzismo ma è "un fenomeno" che vale meno di un operaio

A voi che "nero di merda" non è odio ma è libertà di parola

A voi che il rispetto dell'altro è "bavaglio"

A voi che non è dolo ma un cortocircuito dell'impianto

A voi che non sono naufraghi e disperati, ma invasori

A voi che non è ignoranza ma genuinità del popolo

A voi che non è manipolazione delle masse ma è bravura a usare i social

A voi che non è incitazione all'odio ma comunicazione politica e propaganda legittima

A voi che non è umanità ma buonismo

A voi che non è terrorismo psicologico contro "l'altro" ma è selezione dei fatti di cronaca

A voi che non è nazionalismo ma patriottismo

A voi che i problemi dell'Italia è colpa loro

A voi che continuate a fingere di non aver capito, ma invece avete capito benissimo. Ma fingete, perché vi fa comodo così. Perché tanto non tocca voi. Ma a voi diciamo una cosa. Non ve lo consentiremo.

L'Italia, la sua bandiera, la nostra Patria, altro non sono che la nostra Costituzione. E la nostra Costituzione, scritta e intinta nel sangue di chi ha già dato la vita per voi, traditori della Patria, è democratica, repubblicana, parlamentare e antifascista.

E antifascista non significa che ripudia solo qualsiasi partito o movimento di imbecilli repressi che decida di chiamarsi Fascista. È antifascista perché ripudia la guerra, ripudia la violenza, ripudia il razzismo, ripudia il culto del capo, dell'ignoranza, della forza, della disuguaglianza e di quell'insieme di idee criminali e criminogene che ieri chiamavate "fascismo" e oggi mascherate sotto altri nomi.

Da oggi a causa vostra, anche della vostra silenziosa complicità, Liliana Segre vivrà sotto scorta. Un giorno dopo l'ennesimo rogo dei libri. E l'ennesimo "nero di merda". Da oggi in Italia un'ebrea deportata 80 anni fa e sopravvissuta ad Auschwitz ha perso di nuovo, di nuovo, la sua libertà. Quando meno lo credeva possibile. Quando credeva d'aver chiuso i conti col passato.

Perché qualcuno vi ha lasciato intendere che oggi potete di nuovo farvi sentire. Che oggi il razzismo non è più un crimine, e non sarà mai una priorità perché "vengono prima altri problemi". Che oggi l'odio sistematico e organizzato è libertà di espressione.

Ma non ve lo consentiremo

Sappiate che i vostri "valori" sono contrari ai valori del Paese in cui avete il privilegio di vivere, sono contrari ai valori della nostra Costituzione, della Resistenza, della nostra Patria, dell'Italia. Ne sono il tradimento.

Da oggi tutti siamo chiamati a prendere posizione. O di qua o di là. Non c'è più una zona grigia sulla quale si possa giocare e far finta che sia normale dialettica politica tra partiti che si confrontano nello stesso alveo costituzionale.

Qui ci sono partiti costituzionali e partiti anti-costituzionali. L’Italia è sotto l’attacco di un esercito di traditori che vogliono distruggerla e sostituirla con altro. Oggi o si è con l'Italia e la Costituzione e i suoi valori, o si è contro l'Italia e i suoi valori scritti nella Costituzione.

In mezzo non si può più. In mezzo si è solo complici

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Razzismo negli Stadi (e non solo)

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Razzismo negli Stadi (e non solo negli Stadi)

Domenica a Verona, durante la partita Verona-Brescia, si è consumato l'ennesimo atto di "razzismo" contro un giocatore di colore.

Mi ha fatto davvero "schifo" la società del Verona che, per bocca dell'allenatore prima, e poi nelle dichiarazioni del presidente, hanno minimizzato l'episodio relegandolo a semplici "sfottò" della curva.

Come se non bastasse questa mattina il capo-ultrà dei veronesi rilascia un'intervista dicendo che Balotelli NON è italiano perché nessun "negro" può mai essere italiano, nemmeno io quindi.

Nemmeno le ragazze di colore dell'atletica italiana che hanno contribuito alle medaglie "italiane" agli ultimi mondiali.

Nemmeno le ragazze della pallavolo femminile che hanno fatto arrivare l'Italia ai vertici mondiali ed europei.

Nemmeno i tanti altri calciatori neri (non c'è solo Balotelli) della serie A e della serie B italiana, per non parlare dei tantissimi che militano nelle squadre minori.

Nemmeno il quasi milione di bambini di colore nati e cresciuti in Italia, che studiano e vanno a scuola, che fanno sport in Italia.

E poi mi vengono a dire (proprio a me) che in Italia il razzismo non è esiste. Eccome se esiste, adesso è perfino "spavaldo e arrogante" spalleggiato da una certa politica becera e rude, come dimostra quell'ultrà veronese che il giorno dopo ha fatto dichiarazioni aberranti e "razziste" affermando che i neri non potranno mai essere italiani fino in fondo. Uno così dovrebbe essere nelle "patrie galere" e non libero di "vomitare sterco"

La prova che l'Italia scivola sempre di più verso il razzismo è anche il fatto che le destre compatte si sono astenute in Parlamento sulla Commissione Segre contro il Razzismo, ma è soprattutto il fatto che sempre di più la società italiana "tollera" certi episodi minimizzandoli.

Se va avanti così temo che il prossimo "Mussolini" NON è lontano. La Storia a qualcuno NON insegna nulla.

Spero e mi auspico che la gente perbene si svegli, non resti indifferente, ed inizi a ribellarsi a questa deriva. E mi auguro che il "Verona Calcio" abbia dalla federazione una SEVERA ed esemplare punizione (che alla fine è risultata essere la semplice chiusure della curva per una sola giornata, che tristezza). NON è più possibile MINIMIZZARE.

E poi si viene a sapere perfino che alcuni consiglieri comnali di destra veronesi sono intenzionati a denunciare Balotelli per aver "offeso" la città di Verona. Tristezza infinita.

Per fortuna la società del Verona Calcio (almeno quella) si è riscatta, impedirà al capo-ultrà razzista di entrare allo stadio per dieci anni.

"Non sono razzista, ma .. C'è un'Italia che sta facendo l'abitudine al Razzismo"
(mio articolo, giugno 2019)

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Mi sono sbagliata. Su Matteo (Renzi)

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Mi sono sbagliata. Su Matteo (Renzi)

Mi sono sbagliata .. su Matteo (Renzi), si avete capito bene, proprio lui Renzi, il Matteo che pensavo quello "giusto".

Ma voi di destra non fatevi illusioni, l'altro Matteo (Salvini) per me resta sempre un razzista, il peggio del peggio della politica italiana.

Renzi, già alle ultime primarie del PD votai Zingaretti, su di lui avevo già le prime ombre, non uno statista come lo credevo, ma solo un opportunista di bassa lega come si è dimostrato poi con la scissione, i modi e i tempi di quella scissione. Ho avuto la prova del suo opportunismo.

Già al tempo del famoso referendum costituzionale lo avevo avvertito, non che quelle riforme fossero sbagliate, ma gli italiani non avrebbero capito, troppe cose in una volta sola. Ma lui no, testardo, o tutto o niente. Il risultato è che ora gli italiani NON hanno NIENTE. O magari si, hanno un Salvini in più, minaccioso come non mai. Hanno in più discriminazioni e razzismo dilaganti e minacce alla libertà.

Che tristezza, caro Renzi, che adesso ti impunti sulle piccole cose della finanziaria, e non fai altro che amplificare i megafoni della destre e delle loro bugie. Ti sei seduto sui banchi di un governo coraggioso, ma lo contrasti come fossi all'opposizione anche se sai benissimo che questo governo è l'unico argine all'avanzata di una destra che discrimina, fascista. Ti impunti per i quattro soldi della sugar-tax e della plastic-tax solo per darti visibilità spicciola, anziché elogiare (per esempio) la cancellazione del super-ticket sanitario, i soldi che arrivano in più nelle buste paga della gente che lavora. Vergognati.

Resta il dubbio se anche tu, caro Renzi, vuoi un'Italia più verde, più uguale, più bella, più libera, oppure se ti interessano solo le tue sorti politiche "personali". Idiota

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