Nigeria, il paese con il più alto numero di persone scomparse. Secondo la Croce Rossa 22mila

La Nigeria è il Paese con il maggior numero di persone date per disperse al mondo. Sono quasi 22.000 i nigeriani scomparsi a causa di conflitti interni. Per la maggior parte si tratta di minori, portati via alle loro famiglie dall’inizio dell’insurrezione dei Boko Haram. La denuncia è stata fatta dal Comitato della Croce Rossa Internazionale e, secondo un portavoce dell’organizazione, potrebbero essere molti di più.

Sembra inverosimile che un numero così elevato di nigeriani sia sparito senza lasciare traccia e oltre la metà tra questi sono bambini. Molti di loro sono stati rapiti da miliziani Boko Haram. Altri potrebbero essersi persi durante la fuga dalle violenze.

Dal 2009 ad oggi sono morte oltre ventisettemila persone, oltre 2,7 milioni hanno dovuto lasciare le loro case a causa di Boko Haram. I sequestri sono frequenti e il denaro che viene chiesto per il riscatto serve per il finanziamento delle operazioni criminali. Altre volte gli ostaggi vengono rilasciati in cambio della liberazione di miliziani catturati e arrestati dalle autorità nigeriane. Ma di molti, moltissimi non si sa più nulla.

Secondo il rapporto di Human Rights Watch del 10 settembre, le autorità nigeriane, nel loro intento di contrastare i jhadisti, in questi anni avrebbero arrestato un elevato numero persone sospettate di appartenere al gruppo armato, molti tra questi minori. A tutt’oggi bambini e adolescenti sono trattenuti nelle squallide galere militari del Paese e spesso i parenti non hanno più avuto loro notizie.

Nella relazione HRW ha sottolineato che dal 2013 almeno 3.600 minori sarebbero stati arrestati, tra loro anche 1.600 ragazze, accusate di essere complici di Boko Haram. Le poverette sono state costrette a sposarsi con miliziani eppure sono state fermate dai militari con i figli avuti dai loro aguzzini.

HRW (Human Right Watch) ha intervistato diversi minori. Un bambino che al momento dell’arresto aveva solamente 5 anni, ha riferito che è stato portato in galera insieme ai genitori e che nella sua cella c’erano parecchi altri coetanei soli, senza parenti. Un bimbo di 7 anni è rimasto in galera per oltre due anni, imputato di aver venduto yam (un tubero molto apprezzato nella cucina nigerina) ai terroristi. Altri due piccoli sono stati accusati di far parte del sanguinario gruppo terroristico solo perché erano fuggiti dal loro villaggio distrutto in ritardo rispetto alla maggior parte degli abitanti.

Anche tante ragazze rapite, quando riescono a scappare, spesso vengono arrestate dalle forze armate, invece di essere restituite alle proprie famiglie. In queste galere ci sono molte vittime dei jihadisti, eppure frequentemente le autorità le considerano loro complici.

In Nigeria si consumano anche altri conflitti. Scontri etnici e violenze tra pastori semi-nomadi Fulani (di religione musulmana) e agricoltori, per lo più cristiani, flagellano da anni il centro della ex colonia britannica. Gli Stati più colpiti da questa faida sono: Benue, Taraba, Nasarawa e Plateau.

Africa ExPress

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