Niger Delta

Uno dei luoghi più inquinati del mondo. Una devastazione causata solo dallo sfruttamento indiscriminato e dall'arroganza delle Compagnie Petrolifere

La regione petrolifera della Nigeria, un'area grande come la pianura Padana, devastata dall'inquinamento dei terreni, delle acque e dell'aria.

Il Delta del Niger

La regione del Delta del Niger è uno dei dieci luoghi più inquinati al mondo, ma per la sua estensione, la continuità con cui si sta inquinando, la mancanza di progetti per le bonifiche, fanno del Delta del Niger il più grave disastro ambientale di sempre, e tutto questo nell'indifferenza del mondo, in nome solo dei petro-dollari.

Le compagnie petrolifere hanno "militarizzato" quei luoghi. Shell ed ENI, ma anche Total, Erg, Chevron, Esso e altre.

La corruzione e l'arroganza di queste compagnie in nome del business ha permesso per decenni (dagli anni '70) a queste compagnie di estrarre la ricchezza della Nigeria senza alcun beneficio per la popolazione locale, a cui hanno sottratto terreni da coltivare e acque in cui pescare.

Il petrolio estratto non viene raffinato in Nigeria, ma viene subito caricato sulle petroliere e portato via. La raffinazione avviene in altri luoghi e così la Nigeria, paese ricco di petrolio, è però povero di benzina, dove si deve ancora fare la coda per una tanica di carburante.

Attraversata da centinaia di migliaia di chilometri di tubature (pipeline) che corrono in superfice per trasportare il greggio estratto fino alla costa, sono spesso fonte di incidenti causati dalla mancanza di manutenzione o dal tentativo della popolazione di "rubare" il petrolio. Sono una delle principali cause dell'inquinamento di acque e terreni.

Da anni Amnesty International sta combattendo contro queste "multinazionali" e ormai considera ciò che sta accadendo in questi luoghi un vero e proprio crimine contro l'umanità, ma che da 50 anni è il luogo di un "furto" continuo di ricchezza, di una aberrazione indescrivibile che i "vincitori" della Guerra del Biafra stanno facendo pagare a chi ha perso tutto, a chi non può più coltivare la propria terra una volta fertile, a chi non può più pescare in quelle acque che una volta erano azzurre.

Le multinazionali del petrolio hanno "rubato" non solo il nostro petrolio, ma anche la nostra terra.

Nel 2012 la Corte di Giustizia della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale ha giudicato la Nigeria responsabile della violazione della "Carta Africana" dei diritti umani e dei popoli riguardo alle condizioni di vita delle popolazioni del delta del fiume Niger.

La Corte ha stabilito che il governo federale nigeriano è responsabile del comportamento delle compagnie petrolifere e che ad esso spetta di chiamarle a rispondere dell'impatto ambientale gravemente compromesso a causa del loro operato.

Gas Flaring

Il "Gas Flaring" (un gas che si trova nella parte superiore dei giacimenti petroliferi) che brucia in continuazione provoca un panorama desolante, e la ricaduta al suolo delle sottilissime polveri bruciate provoca rossore permanente agli occhi, tumori della pelle, e gravi malattie legate alla respirazione.

Si stima che la trasformazione del gas flaring della Nigeria potrebbe fornire energia elettrica e metano all'Africa Sub-Sahariana e all'Africa Centrale per centinaia di anni, ma si preferisce "bruciarlo" piuttosto che costruire impianti per la sua trasformazione che, oltretutto, darebbe lavoro a migliaia di persone.

Guerre Dimenticate

Diritti umani, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, eccidi, massacri, profughi, emigrazione, dittature cruente, tutto questo è il prodotto di secoli di sfruttamento dell'Africa

Per le guerre di oggi è più giusto dire "Guerre ignorate" .. Analizzando le due parole viene difficile capire come si possa "dimenticare" la propria contemporaneità, si scorda il passato non il presente, questo tutto al più lo si "ignora". Ma ignorare una guerra significa anche ignorare chi la vive e la subisce.

Il passato ed il presente ci hanno abituato a conflitti anche cruenti in Africa, spesso l'occidente li ha visti, e li vede, come semplici problemi interni, e che nulla avevano o hanno a che fare con il dorato mondo civile.

Diritti umani, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, eccidi, massacri, profughi, emigrazione, dittature cruente, tutto questo è il prodotto di secoli di sfruttamento dell'Africa da parte di potenze europee, e non solo europee.

Il vero dramma dell'Africa è iniziato con la Conferenza di Berlino (1884-1885) quando le potenze europee di allora si sono spartite l'Africa, dando il via al processo di colonizzazione che si sarebbe concluso solo all'inizio degli anni sessanta.

Un secolo che ha privato l'Africa, non solo delle sue risorse naturali, ma ha privato l'Africa anche delle sue ricchezze culturali, naturali e politiche.

Ha privato generazioni e generazioni di africani di vivere della loro identità culturale, obbligandoli a seguire religioni non loro, a parlare lingue non loro, imponendo la cultura europea, alimentando conflitti tribali, riducendo in schiavitù giovani, uomini, bambini e donne.

La fine della colonizzazione "politica" del continente africano non ha però fatto cessare l'influenza economica dell'Europa sull'Africa. Il petrolio, i minerali preziosi, i minerali rari, i diamanti, immensi territori da adibire ad agricoltura sono sempre sotto il controllo e sfruttati da multinazionali europee e compagnie straniere, con la complicità di governi e autorità locali, che pur di mantenere il potere hanno sottomesso la loro stessa popolazione.

Darfur, regione sud-occidentale del Sudan, è una delle tante "guerre dimenticate dell'Africa". Venti anni di massacri e diritti violati, oltre mezzo milione di morti, almeno tre milioni, il 70% della popolazione costretta ad abbandonare i luoghi d'origine. Nel 2012 la Corte Penale dell'Aia condanna l'ex-presidente del Sudan, Omar al-Bashir, per crimini di guerra. Questo Video di Mattafix è stato girato in un campo profughi del Darfur. Prodotto da Mick Jagger per ricordare al mondo una tragedia ancora in atto ma di cui nessuno parla.